Me ne stavo seduto sul divano, riflettendo, piangendo e disperandomi ma allo stesso tempo pensavo alle parole dette , alle azioni compiute e ad ogni gesto fatto dinnanzi ai suoi occhi: cosa avevo sbagliato?
Quale fu il problema?
E piu' pensavo, più i dubbi ed i pensieri affollavano la mia mente.
Senz'altro un errore pensai, ma niente di tutto ciò si avvicinava all'andata e sconfortante verità: lei amava un'altro.
Questo pensiero fisso e doloroso premeva sul petto, sentivo un nodo alla gola come per piangere ma non lo feci, non ci riuscii ed ogni sfogo mi era impossibile davanti ad una conclusione così dolorosa.
Presi la moto (la piccola belva) e partii per cercare di sfogare quella rabbia misto dolore con l'adrenalina , andai sempre più forte , le gocce della pioggia di quella sera rintoccavano sul casco come se fossero mattoni, forse per la velocità , forse per il diluvio...ricordo due luci che si avvicinavano sempre più fino a scomparire e da allora fu buio totale, non sentivo niente , non vedevo niente e pensai fosse solo un brutto sogno... che niente di tutto ciò fosse successo.
Sentivo freddo, poi caldo, poi di nuovo freddo.
Non riuscivo ad aprire gli occhi, ne' a parlare e tantomeno muovermi, udivo una voce ogni tanto che andava e veniva: "signore mi sente?", poi fu silenzio totale.
Mi risvegliai su di un letto , circondato da bianche luci e camici bianchi, voci sconosciute e ombre che si muovevano incessantemente, a malapena riuscivo ad aprire gli occhi, quell'immagine era sbiadita e non riconobbi nessuno tranne una voce , la stessa voce che sentii forse pochi istanti prima che mi chiamava e nient'altro.
Vedevo buio e tutto era come svanito, come se i miei occhi si fossero persi in un labirinto buio e tetro e tornarono in mente quei tristi pensieri così sentii una lacrima scendere lungo una guancia, calda come il fuoco e salata come l'acqua del mare.
Ad un tratto spalancai gli occhi come di colpo e mi ritrovai su un letto soffice, due cuscini sotto la testa ed una ragazza davanti, un volto sconosciuto, una ragazza che non avevo mai visto o incontrato in vita mia ma che teneva una mia mano tra le sue.
Mi domando "signore sta bene?"
E io le risposi:"dove è la mia stella?", ma lei non rispose.
Dai suoi occhi notai che era sola, che non vi era nessun altro ad assistermi , che nessun'altro era al di fuori di quella porta bianca, allora ricordai, ricordai quello che il dolore mi aveva spinto a fare , quello stesso colpo al cuore che mi aveva guidato verso la follia è la disperazione e scoppiai in lacrime.
Pensavo quanto fosse crudele la vita e quanto l'amore fosse illusionista e doloroso , pensavo a lei, la mia Stella, la mia dolce Stella dai capelli color castano e dagli occhi marroni con mille sfumature e nello stesso momento passarono davanti ai miei occhi immagini e ricordi , ricordi belli, ricordi intensi e stupendi , giornate di sole e di sorrisi e tutto mi fu chiaro, ero lontano da lei, lei era lontana da me , senza di lei ero perso , mi sentivo vuoto ed incompleto e la consapevolezza di restare senza di lei pesava come un mattone sul cuore , come una freccia che lo attraversa lasciando un buco, lasciando il vuoto.

STAI LEGGENDO
Poi arrivi tu...
RomanceSpesso l'amore è protagonista di storie incredibili , a volte di storie dolorose... impariamo molto da questo, non per scelta, l'amore arriva quando meno ce lo aspettiamo, può distruggere ma sopratutto puo' riempire il vuoto e curare le ferite che a...