Destroy yourself, see who gives a f*ck

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Arrivai a casa di Scott dopo cinque minuti, quando in condizioni normali avrei impiegato il triplo del tempo.

In dieci secondi stavo già suonando con forza il campanello bussando alla porta, che si aprì mostrando il mio migliore amico.

"Dov'è?" Chiesi, sorpassandolo e cercandola in cucina o in sala.

"Stiles, sta calmo, non prendertela con lei."

Mi avvicinai al mio amico, e capii dal suo sguardo che il modo in cui lo guardavo era ancora meno amichevole di quello che pensavo "Dimmi dov'è."

Scott tentennò sul posto, indeciso su cosa fare.

Non voleva che la mia rabbia esplodesse, ma non poteva nemmeno evitare che accadesse.

"Sono qui, Stiles."

Era la sua voce.

Mi girai, e vidi Meredith che mi fissava da sopra la rampa di scale, che io iniziai subito a scalare e "Stiles, sta calmo." disse Scott, osservandomi.

"Tranquillo, Scott, andrà tutto bene." Disse Meredith, andando nella stanza di Scott mentre la seguivo.

Ora che ero più vicino a lei potevo vedere le tumefazioni sul suo viso e i vestiti sporchi e strappati.

Provai  un forte colpo allo stomaco quando la vidi così, anche se sapevo che sarebbe guarita, e per un secondo ebbi più voglia di abbracciarla e rassicurarla che urlarle contro.

Ma Meredith non mi dava tregua, dato che mi guardava come se mi stesse sfidando ad aggredirla, sapeva di avermi deluso.

"Se sei venuto qui per farmi una predica puoi anche evitare, so già di aver sbagliato."

"Mi avevi promesso che ti saresti comportata meglio." Sbraitai, guardandola esasperato "Perché non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni?"

Lei spalancò la bocca, guardandomi ad occhi aperti "Se fosse davvero così non sarei andata nel bosco da sola, evitando a tutti voi di venire feriti e di passare nottate in bianco. Non penso sia davvero un comportamento egoistico il mio."

"Lo è nei miei confronti." Urlai, guardandola con tutta la cattiveria e la delusione che avevo in corpo "Tu non capisci che io mi preoccupo per te, eh?"

Lei rise, ironica "Tu ti preoccupi per me? Non è vero, Stiles. Tu vuoi solo evitare che qualcun altro ti procuri altro dolore, non ti interessa davvero che io stia bene o no."

Ne rimasi ferito, forse perché davo il mio affetto per Meredith un po' scontato: insomma, lei era la sorella della mia ex ragazza, le assomigliava e mi capiva, quindi provavo una sorta di legame con lei.

Però non mi ero mai soffermato sul fatto che io le volessi bene per quello che era, e probabilmente la stavo ferendo con questo mio comportamento.

Pensava che, per me, lei fosse solo la versione di scorta di Madison, da tenere vicino come ultima risorsa per ricordarmi della sorella.

Ma non era vero, non più, almeno.

"Mi dispiace, Mary." Dissi, sinceramente, sorprendendola.

"Per cosa ti dispiace? Che, anche se continui a sostenere il contrario, io non varrei niente per te senza la mia parentela con Madison, vero? Lo so già, Stiles."

"Non è vero che vali niente per me." Dissi, ma sentivo che fino a quel momento era stata quasi la verità, perché ero troppo occupato a pensare a Madison piuttosto che a lei.

Ma vederla in quel modo, ferita e fragile, ma con sempre la forza di un uragano mi aveva colpito.

E lo aveva fatto anche il suo sorriso, la sera prima, e l'increspatura delle sue labbra quando pensava di aver ragione.

Rebirth {s.s}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora