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Mi condusse in silenzio. Il mio cuore aveva battuto in gola da quando arrivai in macchina. Avevo la ferma convinzione di rimanere con Megan, non con lui. Non è che avessi paura di lui; era amico di Megan e non mi avrebbe lasciata andare via con un serial killer. In più, il mio istinto mi diceva che sarebbe andato tutto bene. Credo che a volte basti solo fidarsi del proprio istinto.
Non sapevo cosa aspettarmi quando Harry aprì la porta per me, ma fui un po' sorpresa. Per lo meno, curiosa.
"Fai come se fossi a casa tua" disse con la chiara incertezza nel suo tono.
Vagai con il mio zaino a tracolla su una spalla. Era di gran lunga più spaziosa rispetto a quella di Megan. C'era un piano da cucina sgombro a sinistra e la sala sulla destra. Altre due porte conducevano a quello che pensai fossero un bagno e una camera da letto. Era un po' sporco, lo ammetto. I piatti sporchi erano accatastati in cucina, un tappeto era arruffato sul pavimento e il massetto della pavimentazione sembrava aver bisogno di una buona pulizia. Si potrebbe pensare che non l'avesse mai spazzato in vita sua. Poi ancora, non riesco a immaginare come sarebbe stata la mia stanza senza la nostra governante.
La facciata di mattoni scuri copriva le pareti e dava quell'atmosfera rustica che mi piaceva molto. Era stato abbinato bene con il legno scuro dell'isola da cucina e dei mobili.
Non avevo neanche realizzato che Harry fosse scomparso nella sua stanza finché non riapparve con una coperta spessa e un cuscino. Vedendolo mi ricordò di quanto fossi stanca. I miei occhi bruciavano sotto le luci della stanza.
"Vuoi... qualcosa da mangiare, o—"
"No. Sono a posto, grazie" rifiutai il più educatamente possibile. Ero esausta. Volevo solo chiudere gli occhi e smaltire le emozioni.
"Va bene" disse, anche se le parole emersero a malapena dalle sue pigre labbra. Fece una pausa e mi guardò quando impugnai il carico di biancheria da letto. "È un divano letto. Puoi tirarlo fuori per avere più spazio."
"Vai a letto così?"
Le sue dita si mossero di soppiatto sulle mie reni e mi guidò verso il divano. "Sarò in camera mia, se avrai bisogno di me."
"Oh, okay. Buonanotte."
Lasciai cadere la roba sul divano e mi guardai intorno per il modo di aprirlo. Trovai il dispositivo di chiusura e lo tirai, per non approfittarmi di lui.
Si voltò di nuovo alla porta e mi guardò per un istante. Lo ignorai, cercando di utilizzare la forza che in questo momento non avevo. Mi accigliai all'ostinato mobile, imprecando interiormente con ogni esplicita parola che possedevo nel mio vocabolario.
Sospirò mentre ritornava indietro.
"Ho tutto sotto—" cercai di dire, ma con un braccio gli ci volle un secondo per aprire il divano.
"Oh" mormorai, notando da sopra la mia spalla il leggero divertimento nei suoi occhi. "Grazie."
"Dormi bene, dolcezza" espirò, inondando il mio collo con aria calda. Il mio cuore batté solo di più quando mi sfiorò il braccio con la mano per superarmi.
Al tocco, il ricordo di lui chinato su di me nell'oscurità sfrecciò nella mia mente e lungo la mia schiena in un freddo brivido. Salii in fretta sul letto, tirando la coperta sul mio corpo.
Lentamente abbassò la luce dei faretti un secondo dopo che chiusi gli occhi e mi spostai velocemente per mettermi comoda. Ci fu una pausa prima che la stanza cadde nel buio.
Sbirciai attraverso le ciglia per un secondo, guardando il divano davanti a me che era bruciato dalla luna siccome era collocato di fronte a una grande finestra. Il traffico poteva essere sentito dal terreno insieme ad altri suoni della vita della città; auto della polizia che stridevano passando e vaghe voci in lontananza.
Questo era tutto un altro lato della vita, ma almeno era il mio. Potevo finalmente prendere le mie decisioni.
La mia mente cominciò a correre, la mancanza di sonno venne messa da parte. Mi tirai su e tirai fuori il mio taccuino e la penna, mettendolo sotto la luce. Incominciai a scrivere, e scrivere velocemente. Avevo bisogno di far uscire questi pensieri. A quanto pare il momento giusto era ora.
Ero alla seconda pagina quando la mano crollò per i crampi e soffocai un singhiozzo. Mi morsi il labbro inferiore per nascondere il suono, ma volevo gridare. Caddi di nuovo sul divano, stringendo la coperta e tirandomela al petto.
Non ho la più pallida idea che io abbia preso la decisione giusta. Ho abbandonato Seth e Vivian. Li ho lasciati soli con lei. È stato egoista da parte mia, ma ho dovuto o altrimenti mi sarei avvizzita lentamente. Stavo perdendo la mia felicità giorno dopo giorno. Dovevo fermare ciò in qualche modo.
Rabbrividii e bloccai le lacrime, così accuratamente da non lasciare alcuna traccia di sbavatura. Avevo pensato che abbandonare la situazione avrebbe alleviato questi sentimenti, ma mentre giacevo in un ammasso disordinato sul divano di uno sconosciuto, il nodo in gola mi stava soffocando e mi rendeva difficile respirare. Mi inonda ora che ero sulla parte esterna della situazione. Avevi cercato di contenermi davanti ai miei fratelli più piccoli da settimane, ma ora non c'era più niente per cui valeva la pena lottare.
La stanchezza mi consumava come le stanche e silenziose lacrime facevano. Chiusi gli occhi ed essa penetrò immediatamente in me, trascinando il mio corpo nell'addormentamento e costringendo la mia mente a spegnersi mentre scie calde correvano lungo le mie guance e il naso.
Una parte di me colse il suono di una porta essere chiusa, ma non fu completamente chiaro nella mia testa.
A/N
Se avessi una liquidità monetaria infinita e dovessi fuggire dal tuo paese, dove andresti?
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Styles of Expressionism H.S [Italian Translation]
FanfictionEra un tatuatore di giorno, un pittore di notte. Possedeva ciò che è comunemente nota come una personalità dipendente. Forse ereditata, forse sviluppata. Era sempre stato così. Gli piaceva l'inchiostro sul suo corpo. Gli piaceva ricoprire i polmoni...