"Non... Non posso credere di aver buttato via tutti i miei principi morali" mormorai, ruotando i miei occhi chiusi.
"Cosa?" Aggrottò la fronte mentre si distese, guardando ancora il mio corpo nudo.
Imprecai sottovoce, pensando a come fosse stato bello. Era strabiliante, molto più di quello che si dice. Ma mi dissi che avrei aspettato. Avrei fottutamente aspettato. Non avrei dato me stessa a qualche ragazzo che conoscevo solo da una settimana o circa—
Nonostante quanto soddisfacente fosse, come mi aveva fatta sentire. Quasi piagnucolai nel vederlo osservarmi, la confusione inculcata nella sua faccia. Avvicinò le mie ginocchia fino a chiudere le mie gambe, facendo scorrere le mani lungo la mia pelle.
Scossi rigidamente la testa e rimossi le sue mani da me mentre abbassavo gli occhi. Ero completamente persa in lui. Mi dimenticai di tutto.
Mi alzai sulle gambe deboli. "Non avresti dovuto farlo."
"E perché no?" Si alzò in piedi con me mentre afferrai di nuovo i miei vestiti. Il mio stomaco era brontolante e sensibile, la prima conseguenza di quello che sarà l'amore.
"Non lo so! È stato solo sbagliato. Non ti conosco nemmeno." Mi passai una mano tra i capelli, sentendo l'ansia aumentare. Oh Dio santo, se qualcuno lo venisse a sapere, se lui se lo lasciasse sfuggire, se si spargesse la voce...
Scosse silenziosamente la testa, gettando la camicia alle sue spalle. Persi di vista la sua pelle tatuata. Ero rimasta a fissare quei disegni durante gli ultimi due minuti, cercando di ricordare il più che potessi.
"È triste pensare che tu senta il bisogno di sforzarti a rimpiangere qualcosa. Questa è un'altra ragione per cui non mi piacciono le persone."
Si voltò mentre grossolanamente faceva spallucce per infilarsi la spessa giacca di pelle.
"Harry, io—"
"Lascia stare, scusami. Andiamo. Ti porto a casa."
Sospirai mentre lo seguivo lungo il sentiero erboso, i miei piedi nudi si plasmavano sopra piccole rocce e sul terreno umido, scavalcando le grandi orme dei suoi stivali. Salì in moto e questa volta non mi aiutò, anche se ne avevo bisogno. Manovrai i movimenti per salirci e afferrai la sua ampia costituzione, agganciando le dita alla sua vita. Il viaggio fu silenzioso e inquietante. Non avevo idea di cosa dire, nessuna idea di come mi sentissi.
Intendo... fisicamente, mi sentivo incredibilmente bene. Mi sentivo come se non potessi guardarlo nuovamente senza continuare ad immaginarlo sopra di me. Mentalmente, ero disgustata da me stessa per aver pensato queste cose, disgustata ner volerlo così tanto senza nemmeno conoscere il suo secondo nome. Appoggiai la testa contro la sua solida schiena e sospirai profondamente.
Avevo questa chiara idea nella mia testa che avrei ceduto me stessa a un ragazzo con cui sarei stata completamente a mio agio e che avrei conosciuto da un tempo abbastanza lungo, possibilmente che avrei amato. Non avevo minimamente pensato che Harry fosse attratto da me in quel modo. Ero così confusa, principalmente. Volevo solo smaltire questi sentimenti. Questo era tutto quello che avevo davvero da fare. Ormai era fatto e non potevo fare nulla per ritirarlo.
Si fermò fuori da casa mia, spegnendo il motore. Stavo per rilasciare le dita quando afferrò il mio polso e mi voltò verso di lui sulla moto. Aspettai mentre tirava fuori una penna dalla sua scorta infinita. "Prendi il mio numero. Che sia perché tu riprenda il senno sia che tu voglia spargere denuncia."
Lanciò un sorriso, uno di quello che ricordo essere sospeso sul mio ombelico al buio. Il mio cuore batté più forte al ricordo. "Okay."
Ero grata che non fosse così vicino come lo era stato, ma c'era meno vita nei suoi occhi mentre prendeva la mia mano nella sua. La pelle d'oca aumentò sulle mie braccia mentre trascriveva il suo numero, prendendo uno dei due numeri sbagliati e dovendolo depennare. Quanto era sbagliato desiderare che toccasse le mie braccia di nuovo? Non sarebbe dovuto essere così dannoso, ma sapevo già di essere su una corda tesa con i miei genitori e mia madre era severa con i ragazzi. Louis era stato cacciato da casa sua. Può capitare a chiunque.
"Ci vediamo in giro, dolcezza" esalò, il suo tono monotono. Stavo cominciando a pensare di aver rovinato tutto. Non riuscivo a fare una cosa dannatamente giusta.
"Um... Harry" dissi, abbassando gli occhi sul suo numero nella mia mano.
"Sì, piccola?" Chiese dolcemente, calando il capo per raggiungere i miei occhi. In un movimento titubante, mi appoggiai e premetti le labbra sulla sua guancia. Era probabilmente un po' infantile e imbarazzante, ma era tutto quello che pensai di fare.
"Buonanotte, Harry" sussurrai sulla sua mascella. Mi allontanai da lui non appena potei, incrociando le braccia mentre camminavo verso il cancello.
Sapevo che un'ampia parte di me non voleva escluderlo completamente. Qualcosa che sembrava così incredibile era rara. Lui, in sé, era raro. Non potevo ignorare il fatto che aprisse un intero mondo diverso per me ogni volta che passavo il tempo con lui.
Il cancello era rimasto aperto tutto il tempo e camminai oltre esso con gratitudine. Non avevo la forza di scalare un muro a quest'ora della notte.
Non si allontanò fino a quando non misi la chiave dalla tasca posteriore nella toppa e finché non aprii la porta. Sentii il giro del suo motore e mi voltai indietro, ma lui era già fuori dal mio campo visivo.
Il terzo sospiro depresso della notte si tirò fuori da me lentamente mentre rilassavo le spalle esauste e passeggiavo per casa. Non era come se fosse insolito per due giovani adulti impegnarsi sessualmente, credo. E non potevo ignorare il fatto di essere stata attratta da lui fin dall'inizio. Questa era probabilmente la parte più frustrante.
E, non per dire, Harry non era stato così energico o esigente. Tanto più perché se avesse voluto sperimentare qualcosa con me, che ebbi in un modo così naturale, difficilmente qualsiasi parte di me avrebbe detto di fermarsi.
"E dove pensi di andare, Indiana?"
Saltai per lo shock nel sentire quella voce profonda. Mia madre e il suo fidanzato erano schierati alle finestre del salone. Mia mamma aveva uno sguardo cupo sul suo viso, visto da sotto il lampione lontano. Il mio sangue si raggelò. Succedeva sempre quando mi trovavo di fronte a lei in questo modo.
"Hai molto da spiegare" mormorò velenosamente, abbandonando il fianco di Devin mentre ancheggiava sfrontatamente.
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Styles of Expressionism H.S [Italian Translation]
Fiksi PenggemarEra un tatuatore di giorno, un pittore di notte. Possedeva ciò che è comunemente nota come una personalità dipendente. Forse ereditata, forse sviluppata. Era sempre stato così. Gli piaceva l'inchiostro sul suo corpo. Gli piaceva ricoprire i polmoni...