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Il giorno seguente Kangin va a fare visita a Tae.
"Jin-ssi c'è Tae?"
"Si, è in cucina a mangiare"
Jin accompagna Kangin in cucina
"Tae è venuto Kagin"
Tae si alza e lo abbraccia.
"Mi sei mancato hyung. Come mai qui?"
"Oggi ti porto a fare una passeggiata, ci sono delle cose che devo dirti"
"Sono gravi?"
"Dipende da te come la prendi, comunque vai a prendere il giubbino che usciamo"
Tae fa come detto e torna da Kangin.
"Noi andiamo, ve lo riporto stasera"
Salutano ed escono.
"Cosa devi dirmi hyung?"
"Tae, da domani non sarò più il tuo dottore privato."
"PERCHÉ?"
Esce dall'auto e torna in casa, ovviamente Kangin lo segue
"Tae vieni qui"
"NO SEI UNO STRONZO HAI DETTO CHE NON MI AVRESTI MAI ABBANDONATO E LO STAI FACENDO. TI ODIO. SEI CI GLI ALTRI. LASCIAMI IN PACE"
Kangin si avvicina e lo abbraccia, Tae inizia a colpirlo sul petto piangendo.
"Tae, non è voluto da me. Purtroppo, la mia ragazza è stata trasferita in Italia e devo seguirla."
"No. Resta con me"
È da anni che non piangeva ecco che Kangin piange
"Vorrei, ma sono costretto. Permettimi che non tornerai sulla vecchia strada, che andrai avanti"
"PERCHÉ NON CAPISCI CHE SENZA TE NON SONO NESSUNO. TU SEI LA PERSONA CHE MI RENDE MIGLIORE, MA VATTENE PURE TANTO SONO ABITUATO A SOFFRIRE. A TE DI ME NON È MAI.IMPORTATO NIENTE"
Si allontana e lo caccia.
Gli altri hanno assistito senza emettere fiato.
"È VOI COSA CAZZO GUARDATE?"
E corre in camera sua.
"Ci aspetteranno tempi bui"

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