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Decisi di prendermi un giorno libero e di andare in camera, sotto le coperte, a fare un po' di zapping.

-Sei ancora arrabbiata?- saltai quasi 5 centimetri dalle lenzuola, vedendo poi Eric appoggiato alla finestra a braccia conserte.

Ritornai a guardare la tv, ignorandolo, cercando qualcosa di interessante, ma tutto si fece buio, sentendo poi il respiro di qualcuno scontrarsi con il mio volto.

-Eric...- lo ammonii, ma questo non bastò.

-E' inutile che dici che non sei incazzata, ti ricordo che ho bevuto il tuo sangue- sentenzia con tono ovvio.

Sbuffo, incrociando le braccia al petto, appoggiandomi poi alla testiera del letto.

-Sì, sono incazzata, okay?- rispondo, alzando gli occhi al cielo.

-L'avevo intuito- rispose con tono divertito.

Gli diedi un calcio, prendendolo e sentendolo soffocare una risata.
Poco dopo sentii una mano fredda appoggiarsi sul mio collo, accarezzandolo.

-Voglio bere il tuo sangue- il suo tono mi fece raggelare, facendomi deglutire a fatica.

Le sue labbra si posarono delicatamente dalla parte opposta del mio collo, facendomi sospirare e lasciare sciolte le braccia una volta conserte, appoggiando i palmi sulle lenzuola.

-Mi sei mancato- sussurrai ancora con il volto rivolto in alto, abbassandolo poi sentendo il respiro di Eric contro le mie labbra.

-Anche tu- disse buttandosi sulle mie labbra.

Mi era mancata la sua prepotenza, nello stringermi forte la vita, nel baciarmi con passione e desiderio.

Trovai la forza per ribaltare la situazione: ora sono a cavalcioni su di lui, mentre lo bacio stringendo tra le mie dita i suoi capelli biondo scuri.

Ci sfiliamo a vicenda le maglie, mentre poso le mani sul suo petto scolpito, scendendo verso i suoi addominali quasi disegnati.

Eric invece si fionda sul mio petto, baciandolo e alternando piccoli morsi che mi fanno gemere. In men che non si dica ci ritroviamo nudi, mentre diventiamo un tutt'uno mentre quella stanza racchiude gemiti, sospiri, baci e pensieri.


Il sole mi infastidisce, facendomi voltare dandogli così le spalle, ritrovando Eric, dormire su un fianco, con il lenzuolo che lo copre fino alla vita. Ha le labbra rosa, i capelli spettinati, il volto sereno e sospiro: ho fatto sesso con Eric.

Un dolore lancinante arriva a farmi posare la mano sul collo, notando due buchi sotto le mie dita. Subito mi siedo e mi rimetto l'intimo.

-Ti stai già pentendo della notte passata con me, Jenni?- la sua voce roca e impastata, mi rabbrividisce, nonostante io sia ancora di spalle a lui.

Infilo la maglia voltandomi, ritrovandolo a osservarmi a pancia in su, mostrando il suo gran fisico.

Mi aggiusto con una passata i capelli, sospirando.

-Non lo so, Eric.- dissi raggiungendo la porta.

Venni bloccata dalla figura di Eric in boxer, che posò la mano sul mio collo, sfiorando i buchi procurati dalle sue zanne.

Appena si avvicina, chiudo istintivamente gli occhi, sentendolo poi baciarmi con dolcezza, in corrispondenza dei buchi.

Aprii gli occhi a quel gesto, vedendolo poi allontanarsi e lasciarmi lo spazio per scendere in cucina.

-Mi spiace che ti faccia ancora male- disse, voltandosi e dirigendosi in bagno.

Scesi velocemente le scale, preparando e cercando di indovinare, il frullato che di solito Eric beve dopo essere andato a correre.

Aveva lo stesso colore così lo misi in un bicchiere e lo lasciai sul tavolo.
Per me, presi dal frigo il succo d'arancia, aspettando poi l'arrivo di Eric, che non tardò ad arrivare.

-Ha lo stesso colore, ma il sapore potrebbe cambiare- dissi indicando il bicchiere sul tavolo, ridendo, vedendo Eric sorridere per poi prendere il bicchiere ed assaggiarlo.

Una smorfia si impadronì del suo volto, mentre mi osservava schifato.

-Fa schifo come quello che mi faccio di solito- disse avvicinandosi a me.
Scoppiai a ridere, mentre sorseggiai il mio succo, che era molto dolce.

-Fai bene a bere il succo, ti servono vitamine- disse continuando a bere anche lui il suo bicchiere.

-Sei stato parecchio aggressivo...- dissi riferendomi alla nottata, posando il bicchiere dietro di me ormai vuoto, voltandomi e ritrovando a pochi centimetri Eric.

Posò la mano sulla mia guancia, accarezzandola, osservandomi dritto negli occhi.

-Cercherò di trattenermi la prossima volta, ma è difficile- disse avvicinandosi lentamente alle mie labbra: presi tra i denti il suo labbro inferiore, succhiandolo per poi baciarlo, posando le mani dietro al suo collo.

Mi prese di peso e mi appoggiò al ripiano della cucina, mentre allacciai le gambe al suo corpo, sentendolo ruggire nella mia bocca, mentre sorrisi.

-Oggi non lavori?- mi chiese contro le labbra, baciandomi lentamente prima che potessi rispondere.

-Dovrei, veramente- dissi sorridendo contro le sue labbra.

Si spostò sul mio collo per lasciarmi un bacio e poi allontanarsi, aiutandomi a scendere dal ripiano.

-Ci vediamo allora- disse scappando via.

Velocemente mi feci una doccia, preparandomi e andando a lavoro con un foulard al collo, per coprire i buchi delle zanne di Eric.

Un nome un problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora