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Avete mai conosciuto un vampiro più stronzo, bastardo, approfittatore e puttaniere che mai? Be io sì, e si chiama Eric Northman. Ho visto più cose io del sovrannaturale che tutta l'umanità, credetemi e i vampiri come lui li odio.

È una giornata tranquilla, come poche al ristorante dove lavoro, quando mentre sono a prendere le ordinazioni, tutti intorno a me guardano in un punto fisso, fermandosi, quasi ipnotizzati.

-Oh merda, è per caso arrivato il rompipalle...?- chiesi sbuffando e alzando gli occhi al cielo mi voltai vedendolo a qualche tavolo di lontananza da me: biondo, occhi celesti, sorriso, giacca di pelle e pantaloni attillati. Picchiettai la penna sul taccuino e lo guardai torva.

-Sparisci Eric, ho del lavoro da fare- appena finii la frase tutto tornò alla normalità, mentre continuai a prendere l'ordinazione per poi venir allontanata velocemente da quel tavolo, ritrovandomi davanti a un tavolo dove era seduto Eric.

-Allora prendi anche la mia ordinazione- disse sorridendomi in modo preoccupante, poggiando le braccia sulla spalliera del divanetto posto a muro.

-Cosa vuoi?- chiesi acida. Mise il broncio, inclinando il capo da un lato, scuotendo la testa.

-Non fare la gatta morta con me, Jenni- si avvicinò velocemente a me, posando la sua mano ghiacciata dietro la mia nuca, avvicinando il mio volto al suo.

-Non vorrai mica che delle persone innocenti muoiano, vero?- mi chiese riferendosi ai clienti nel ristorante. Scossi la testa velocemente, vedendolo ritornare a sedere.

-Un new blood e fammi pensare...anche te- disse indicandomi, sorridente.

-Un new blood e il conto- dissi chiudendo in taccuino, vedendolo ridere prima di andare al bancone. Presi il new blood e lo portai al suo tavolo. Lo sorseggiò per poi diventare serio all'improvviso.

-Stai dietro di me- disse in tono severo, per poi mettersi davanti a me e farmi da scudo.

Nel ristorante entrò un vampiro mai visto da nessuno, che fece alzare gli altri vampiri di Eric, che fecero vedere le loro zanne e iniziarono a ringhiargli contro.

Ci sono pochi motivi per cui un vampiro fa vedere le proprie zanne: uno, quando sono eccitati; due, quando si sentono minacciati; tre, quando vogliono mordere la loro preda; quattro, quando sono molto arrabbiati; cinque, quando c'è del sangue in bella vista.

-Eric...- gli sussurrai alle sue spalle, sentendolo ringhiare ed irrigidirsi.

Vi do una dritta: mai bere il sangue di un vampiro, ti leghi a lui e può provare le tue stesse emozioni e farti sognare cose su di lui. Questo bastardo di Eric, mi ha dato un bicchiere del suo sangue, dicendomi fosse del buon vino: quel giorno l'avrei voluto impalare con un paletto di legno, ma lui era sempre più veloce di me...fottuti vampiri.

Cercai di andare al bancone, ma Eric mi fermò, mostrando le zanne e ringhiandomi contro.

-Ti ho detto di stare dietro di me!- mi ringhiò contro. Aggrottai le sopracciglia e posai le mani sui fianchi.

-Fai sparire quelle zanne e smettila di parlarmi così! Sistema la faccenda, adesso- dissi indicando il vampiro che era ancora davanti all'ingresso.

Subito rimise le zanne a posto, voltandosi e inspirando fece qualche passo verso il vampiro.

-Chi sei?- chiese camminando lentamente verso di lui.

-Vengo da molto lontano e cerco un posto per la notte- lo informò, mentre io scossi la testa, avvicinandomi al bancone, sentendo una folata di vento e il nuovo arrivato attaccato a me, annusandomi.

Un nome un problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora