CAPITOLO 7

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Regno Unito, Inghilterra. 10 marzo 2027

La prima cosa che il ministro vide dopo essersi svegliato fu un soffitto di pietra grigia, illuminato da un lampadario che doveva essere in un angolo della stanza. Era ancora intontito, le ultime cose che ricordava erano l'esplosione di una parete e i calcinacci che avevano travolto lui ed alcuni mangiamorte, poi il buio; ancora vedeva tutto sfocato e gli fischiavano le orecchie.
L'uomo tastò con le mani la superficie su cui si trovava, e capì di essere sdraiato su una sorta di tavolo in metallo coperto con alcuni lenzuoli. Qualche minuto dopo essersi svegliato il mago si sentì meno intontito, le orecchie smisero di fischiargli. Shacklebolt appoggiò entrambe le mani sul tavolo, come per tirarsi meglio su a sedere, ma si bloccò distinguendo solo allora una melodia che proveniva da un lato della camera.

...breaking up is hard, but keeping dark is hateful
I had so many dreams,
I had so many breakthroughs

Era una canzone, certo, ma il ministro non l'aveva mai sentita.

But you, my love, were kind, but love has left you dreamless
The door to dreams was closed
Your park was real greenless

Non che fosse strano: i maghi di solito non ascoltavano la musica, o comunque non di quel genere. Shacklebolt preferiva la musica classica ad altri tipi, come la maggior parte dei maghi e delle streghe.

Perhaps you're smiling now,
smiling through this darkness
But all I had to give
Was the guilt for dreaming-

D'un tratto la melodia si fermò.
O meglio, fu qualcuno a fermare la musica.
Shacklebolt, solo allora, si voltò, notando una ragazza seduta comodamente su una barella.
Avrà avuto circa 15 o 16 anni ma il ministro, in quello stato, non avrebbe potuto affermarlo con assoluta certezza.
Era magra ed alta, ma aveva un fisico non troppo atletico.
I capelli rossi corti ed arruffati le ricadevano sulla fronte e sembravano avere vita propria.
Gli occhi verde acceso erano quasi totalmente coperti da ciocche di capelli, che la giovane spostava continuamente.
Sulla guancia sinistra della giovane si notava facilmente una cicatrice e Kingsley si domandò come avesse fatto la ragazza a procurarsela.
La rossa portava una giacca di jeans blu, su cui aveva attaccato tante spille e diverse toppe dai colori sgargianti. Il mago notò che le maniche erano state arrotolate più volte, probabilmente non era della sua taglia. Anche i pantaloni neri erano di jeans ma al contrario della giacca, che era pulitissima, i pantaloni erano logori e sporchi di terra, come anche gli stivali scuri che portava ai piedi.
Forse teneva particolarmente a quel giubbotto, magari lo indossava poche volte, di rado, appunto per non sporcarlo.

La strega infilò in tasca uno strano apparecchio grigio- sicuramente di origine babbana- per poi sorridere raggiante al ministro alzandosi in piedi.

"-Si è svegliato... finalmente!-" quasi gridò la ragazza al mago, che si era tirato su a sedere all'improvviso, spaventato.
"-Tu chi sei? Dove diavo--"
"-Ehy ehy ehy, una domanda alla volta amico.-" disse la giovane sedendosi su uno sgabello vicino al letto.
"-Io mi chiamo Syd, Syd McConnaugh. Ho 15 anni, sono nata in Irlanda, a Midleton, non lontano da Cork.-" rispose la ragazza con calma, giocherellando con una scatola di cerotti vuota.
Kingsley rimase in silenzio per qualche minuto, guardandosi intorno spaesato, poi aprì bocca. "-Dove siamo? O dovrei dire: dove mi hai portato?-"
"-Uhm?-" la ragazza sembrava essere tornata alla realtà solo in quel momento. "-Oh, capito, capito. Siamo a Douglas, in un vecchio bunker sotterraneo.-"
L'uomo rimase a bocca aperta per un momento, guardando la strega incredulo.
Syd scosse la testa, esasperata.
"-Isola di Man, amico.-"
Shacklebolt scosse la testa, come per riprendersi dallo stupore.
"-Io... io lo so dov'è Douglas! Sono il ministro della Magia! O, almeno, lo ero.-"
"-Bah, avevi una faccia... non sembrava che tu lo sapessi.-" disse la rossa alzando le spalle.
"-Oh, non lo so, forse perchè mi sono risvegliato in un bunker lontano chilometri da Londra, dove ero prima.-" replicò l'uomo.
La ragazza alzò lentamente lo sguardo dalla scatola, ormai ridotta in tante striscioline di cartone beige.
"-Ti abbiamo salvato la vita. Dovresti ringraziarci per non averti lasciato là. Sai quanto abbiamo rischiato per portarti via? Anzi, per portarvi via. Tu e alcuni dei tuoi uomini. Che si sono dimostrati molto più collaborativi e intelligenti di te, tra parentesi.-"
L'uomo non sapeva come replicare, e McConnaugh concluse.
"-Almeno non hanno pensato ad un rapimento.-"
Il silenzio calò nella stanza.
Il ministro, dopo quelle parole, si vergognò moltissimo delle frasi con cui aveva accusato la rossa poco prima e chinò la testa, a disagio.
Solo dopo alcuni minuti l'uomo riprese parola.
"-Prima... prima hai detto 'alcuni dei tuoi uomini'. Presumo che non siate riusciti a trarre tutti in salvo.-" disse Kingsley alzando la testa.
"-Che è successo agli altri?-" domandò infine guardando Syd, che cercava di slegare una strana cordicella bianca di plastica.
La ragazza si bloccò e dal suo sguardo Shacklebolt capì che non sapeva se parlare o meno.

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