Capitolo 1 - Reaping

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La prima cosa che vidi appena sveglia fu la luce filtrare tra le foglie e i rami degli alberi. Non era la prima volta che mi addormentavo nel bosco: mi piaceva girovagare al limitare della selva al tramonto, e spesso mi fermavo a riposare sui grossi rami della grande quercia non troppo distante da casa, nascosta dietro una fitta pineta.
Da questo punto di vista, adoravo il mio distretto.

Mi guardai intorno cercando con lo sguardo la mia balestra, sperando non mi fosse caduta durante la notte troppo lontano dalla mia posizione sull'albero, quando le vidi. Due ghiandaie imitatrici sull'albero di fianco alla mia quercia, immobili su un ramo.

Le ghiandaie imitatrici erano particolari uccelli canori nati dall'incrocio di femmine di mimo e maschi di ghiandaia chiacchierona, un ibrido capace di riprodurre intere conversazioni umane.
Le ghiandaie chiacchierone vennero create a Capitol City durante i Giorni Bui e mandate nei Distretti per spiare i piani dei ribelli. Quando questi scoprirono il trucco della capitale cominciarono a raccontare menzogne, e i piccoli uccelli neri, ormai inutili, vennero abbandonati a loro stessi.

Non avevo mai preso una ghiandaia imitatrice. Cacciavo diversi animali da portare a casa per cucinarli: conigli, scoiattoli, fagiani testagriga e diversi tipi di uccelli; non ero mai riuscita ad abbattere una ghiandaia però. Qui in giro se ne vedevano parecchie. Solitamente mi fermavo ad ammirarle, canticchiando motivetti così da farglieli ripetere. Sono animali troppo interessanti per essere abbattuti e mangiati nello stufato, pensai, tuttavia continuavo a chiedermi che gusto avessero.

Il mio stomaco cominciò a brontolare.
Scesi dalla quercia e raccolsi la balestra da un cespuglio di erica per poi dirigermi al di là della pineta, dove sapevo per certo avrei trovato alcuni cespugli di bacche selvatiche perfettamente innocue e commestibili.
Raccolsi abbastanza bacche da riempire la più piccola delle due sacche di cuoio che mi portavo sempre dietro e, dopo averne mangiata qualcuna, mi addentrai nella pineta sperando di riuscire a scovare qualche scoiattolo.

Alla fine, dopo quasi un'ora e mezza, avevo catturato soltanto una faina e due scoiattoli rossi. Non mi spegavo l'assenza della solita fauna, in particolare di quei grassocci fagiani dalle piume grige, finchè non vidi gli hovercraft sorvolare il cielo terso del distretto 7. Stupida mietitura. Avrei davvero voluto un bel fagiano arrosto come ultima cena.

Intrapresi un sentiero che sapevo mi avrebbe portata verso la più ristretta area urbanizzata del mio distretto, ricominciando a mangiare le bacche che avevo raccolto appena sveglia. Il distretto 7 era collocato a nord ovest della nazione, subito a nord dei distretti 4 e 1, e a sud di quest'ultimo si trovava Capitol City. La vicinanza alla capitale tuttavia non ci aveva mai garantito ricchezze o favortismi, come era invece accaduto per i distretti 1, 2 e 4. Certo non pativamo la fame come i distretti 11 e 12, ma avevamo i nostri problemi. La principale industria del mio distretto era la produzione di legname e carta, cosa facilmente intuibile dal fatto che almeno due terzi del distretto erano occupati da alberi. Tutti gli abitanti venivano istruiti sin da bambini ai lavori che poi sarebbero stati destinati a fare : taglialegna, carpentiere, arrampicatore, costruttore di mobili e oggetti in legno, produttore di carta, e così via. Ognuno di noi era quindi costretto a passare un certo numero di ore nei boschi piantando nuovi alberi, tagliando legna, estraendo lattice dalle cortecce. Inoltre a scuola ci istruivano sui vari tipi di alberi, gli usi dei vari tipi di legno, quali materiali si potevano ricavare da esso, eccetera.
Si, emozionante.
Ma non oggi. Oggi niente scuola, niente lavoro.
Mi arrampicai e scavalcai il cancello che divideva la selva dalla parte abitata del distretto, dirigendomi verso casa.

-Cosa non comprendi di "Mietitura: tornare a casa presto" e "mi preoccupo se passi la notte fuori senza avvertirmi"?- Cole mi si avvicinò.
Mio fratello era alto e slanciato, occhi e capelli scuri, tipici del nostro distretto. Altezza a parte, ci assomigliavamo molto nonostante lui avesse due anni in più di me. Gli feci una smorfia superandolo, diretta verso casa.

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