E poi succede...

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«Ti è mai successo di fare cose così tanto meccanicamente che ti sei trovato a guardarti attorno senza capire..
Senza capire dove sei, senza capire cosa fai; a volte dimentichi anche chi sei...

Ti poni delle domande e poi, ti rendi conto, o semplicemente ti ricordi le risposte alle domande che ti sei posto pochi istanti prima.

Ti è mai successo di star per cadere e di non voler fare niente per restare in piedi o semplicemente ti rendi conto che le cose accadono attorno a te e tu non sei nulla...sei solo una persona che cammina..

Ti è mai capito di guardarti attorno e vedere tante persone diverse che camminano come te ma che, a differenza tua, provano emozioni.

C'è chi ride, chi piange, chi chiacchiera e basta, chi fissa il vuoto pensando a cosa mangerà a pranzo, chi guarda in alto e fissa le nuvole passare e poi ci sei tu; tu che li osservi tutti, tu che impassibile guardi i loro comportamenti così strani, così diversi tra loro..

Poi, per sbaglio, il tuo sguardo si posa sul tuo riflesso, e ti vedi così apatico, così invisibile, e non sai come fare, sei solo e nessuno se ne accorge.

Senti che dentro di te qualcosa urla, però le tue labbra sembrano essere sigillate.

Poi il vento ti accarezza il viso ed è così piacevole, cosí rilassante...

Capisci che vuoi fare qualcosa per essere notato

Il vento diventa sempre più forte, fa volare via le foglie, ti manda i capelli sul viso..e a quel punto capisci...
In quel preciso istante capisci tutto.

Preso da una gioia frenetica inizi a correre verso il tuo ufficio, pensi che sia il palazzo più alto, corri all'ascensore; aspetti di arrivare all'ultimo piano e in fine arrivi sul tetto.

Ce l'hai fatta, ora tutti si accorgeranno di te, ti avvicini al cornicione, guardi giù, è alto si...ma non abbastanza.

Ti guardi attorno, noti che il palazzo di fronte al tuo è più alto di circa cinque piani...

Così decidi di tornare al piano terra, attraverare la strada, prendere l'ascensore per poi arrivare all'ultimo piano e guardare giù.

Ti alzi in piedi sul cornicione e aspetti a braccia aperte.

Non lo fare

Il tuo subconscio

Beh e perché no? Dopotutto cosa ho da perdere?
Nulla esatto e allora che importa?

Sorridi e fai un passo avanti.

Ora tutti quelli che prima osservavi ti stanno guardando, precipiti nel vuoto, ti accorgi appena degli urli, senti il vento cullarti, sei fiero di te stesso, adesso molti si ricorderanno di te.

Poi però apri gli occhi..

Sei ancora a letto, guardi l'ora e sono le cinque.

La sveglia suona e tu la spegni, ti alzi e inizi a camminare per la stanza..

Ti sei appena reso conto che sei quella persona apatica che svolge le sue azioni meccanicamente, che si guarda attorno senza capire cosa sia successo al mondo.

Ti chiedi cosa sia cambiato però sei consapevole di non avere una risposta a questa domanda.

Ti rendi conto di essere terribilmente vuoto e frustrato, di non sapere come fare per cambiare le cose...

Sei solo e nessuno se ne accorge.

Sei solo e non sai come o cosa fare.

Sei solo e non puoi farci niente.»

Alza lo sguardo sulla sua insegnante di lettere che peró le indica di girarsi a guardare la classe.
E lei lo fa.

Li guarda, vede come le sue parole non hanno scalfito minimamente le loro bolle di superficialitá.

Lei li guarda, e loro non prestano attenzione alle sue parole.

Loro la guardano e non capiscono che quelli strani sono loro, non lei.

Loro la guardano e vedono solo una persona diversa e di conseguenza inaccettabile.

Lei, li guarda una seconda volta e si accorge solo in quel momento che alcuni, sotto la loro bolla di superficialitá, stanno pensando alle sue parole.

Lei li guarda e sorrise dolcemente alle poche persone che stanno uscendo dalla loro bolla.

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