Fidarsi è sbagliato.
Tutte le volte che l'ho fatto sono stata ferita, e ha fatto male, ma ora, se ci ripenso sorrido con nostalgia.
Ma che ne sai tu del dolore?
Del dolore quello vero.
Non ne so nulla, è vero.
So solo che alcune notti non dormo, che le lacrime mi inondano gli occhi e non posso fare niente per fermarle.
So che la notte, quando non riesco a prendere sonno, quando piango quasi istericamente, mi manca il respiro e per quanto ci provi non riesco a incanalare aria sufficiente; e il naso sembra inutile, non aspira l'ossigeno.
La bocca è spalancata in un grido silenzioso, un grido che non esce fuori, un grido che nessuno sente, che nessuno nota.
E fa male.
Fa male al petto, al naso, alla bocca, a tutto il corpo.
Come se milioni di lame incandescenti mi trapassassero il corpo senza alcuna pietà.
Come se un treno mi investisse in pieno.
E la cosa peggiore, la cosa più brutta, non è il dolore, ne le lacrime, ne il respiro assente.
La cosa peggiore, quella che fa più male in assoluto è che sono sola.
Sola con me stessa.
Sola con le mie insicurezze.
Sola con i miei pensieri.
Sola.
Ma che ne sai tu della solitudine?
Non ne so nulla, forse è vero.
So solo che mi sento sola, costantemente.
So solo che a volte, quando cerco qualcuno con cui condividere gioie, vittorie, tristezze o sconfitte, non ho nessuno.
So solo che non c'è nessuno che mi sostenga quando cado.
Nessuno che mi corregga quando sbaglio.
Nessuno che mi aiuti quando non so che fare.
Nessun abbraccio di conforto.
Nessuna spalla su cui piangere.
Nessuno.
Non ho nessuno.
Ed è triste.
Ed è doloroso.
Ma che ne sai tu della vita?
Della vita?
Della vita io non so nulla.
Non so cosa sia il dolore.
Non so cosa sia il piacere.
Non so cosa sia l'amore.
Non so cosa sia l'odio.
Non so cosa sia la gioia.
Non so cosa sia la tristezza.
Non so nulla.
Ma dopotutto non c'è da scandalizzarsi tanto.
Non sono neanche una persona.
Non più almeno.
Per quel poco che ho vissuto non sono riuscita a sperimentare niente.
Solo sensazioni.
Sensazioni negative.
Sensazioni che hanno portato il mio corpo a lasciarsi andare.
A lasciarsi cadere nell'oblio.
