4. Certain Things

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Ciao a tutti, finalmente riesco a pubblicare il nuovo capitolo. Purtroppo la sessione esami non mi dà tregua, in più questo capitolo è stato bello tosto da scrivere. Anticipo che è un capitolo di passaggio (quante volte ho già usato la parola capitolo?), ma necessario per chiudere la parte introduttiva della storia, infatti è un po' più lungo degli altri. Era indispensabile che i nostri due ragazzuoli mettessero bene in chiaro delle cose tra di loro, per essere pronti a quello che avverrà da qui in poi. Spero che non vi annoi, perché a me è piaciuto tantissimo scriverlo, mi ha aiutato ad entrare un po' di più nei personaggi.

La smetto con i miei sproloqui e vi lascio alla lettura.

Grazie per essere qui. :)

* * *

28 Giugno 2016

Quel martedì William e Noora si alzarono presto, nonostante non avessero nessun impegno. Volevano godersi gli ultimi giorni che li separavano da quel tribunale che avrebbe deciso che cosa ne sarebbe stato delle loro vite per i prossimi mesi. Se fosse stato condannato – ed era molto probabile che ciò avvenisse, anche se non severamente –, William avrebbe portato il segno indelebile di quella vicenda per tutta la vita.

Entrambi ebbero l'idea di tornare ad Ekeberg per approfittare del panorama offerto dalla loro splendida città dall'alto e sedersi di nuovo su quella panchina alla luce del sole, senza la tensione e le barriere dell'ultima volta in cui ci erano stati.

Per un po' oziarono in silenzio, appagati dalla reciproca compagnia e dal tepore del sole. Noora era così rilassata che stava per addormentarsi appoggiata a William, quando lui decise che era arrivato il momento di mettere in chiaro esplicitamente tutto il necessario perché potessero far fronte a ciò che sarebbe venuto da lì in poi.

"Quando ci siamo messi insieme... ero già innamorato di te", esordì, in tono incerto. Aprirsi in quel modo così diretto non era nelle sue corde, ma sapeva che lei aveva bisogno di sentirsi dire quelle cose, e voleva che non avesse assolutamente alcun dubbio su quanto di se stesso stesse investendo nella loro relazione.

Noora si scostò per guardarlo in faccia, temendo di non aver sentito bene. "Eh?".

William inspirò ed espirò lentamente, cercando il coraggio di fare quell'ultimo passo che lo avrebbe messo completamente a nudo. Le prese una mano e intrecciò le dita alle sue, per avere qualcosa di concreto a cui aggrapparsi. "Quel giorno, quando sono venuto a prendere Vilde da Eva e tu hai inventato quella scusa per sua madre, non so che cosa mi sia successo. La mattina dopo ho cercato il tuo profilo su Facebook e da lì sono riuscito ad avere qualche notizia su di te. Qualche tuo amico spagnolo ha menzionato il tuo secondo nome in un commento ad una vecchia foto profilo. Amalie, come mia sorella. Non ci potevo credere". Scosse la testa, ancora incredulo.

"Già... Amalie, come la mia nonna materna". Sorrise, perché quando aveva saputo da Mari di Amalie, anche lei non aveva potuto fare a meno di notare la coincidenza.

"Non riuscivo a togliermi quel dettaglio dalla testa", aggiunse lui.

"Ma è soltanto un nome, William".

"Sì, è vero. Penso che fosse un modo di metabolizzare quello che sentivo, perché all'inizio non riuscivo ad accettarlo", ammise.

"Eppure hai cercato il mio numero di cellulare e hai iniziato a scrivermi", gli ricordò.

William rise divertito al ricordo del momento in cui aveva deciso di farsi avanti. "Quello è successo dopo che ti ho vista tirare fuori le unghie per difendere Vilde. La biondina più carina della scuola, quella che odiava attirare l'attenzione su di sé, per la seconda volta si stava esponendo per il bene di una sua amica. A scuola non sono molte le persone che si sarebbero messe contro di me, lo sappiamo entrambi".

{Sospesa} Mer Og Mer - Sempre di più [Noora/William]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora