7. Run

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Finalmente ce l'ho fatta. Questo è un capitolo di passaggio, infatti doveva essere solo la prima parte di uno molto più lungo, ma non volevo che passasse altro tempo senza farvi leggere nulla di nuovo, così eccolo qua. Pubblicando capitoli un po' più brevi, dovrei riuscire ad adempiere alla promessa di pubblicare almeno una volta ogni sette giorni.

Bando alle ciance. Grazie per essere qui. Dal prossimo capitolo inizieremo a vederne delle belle, quindi abbiate fede.

Buona lettura. :)

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4 Luglio 2016

Le prigioni norvegesi erano tra le più umane e confortevoli al mondo. Noora, seduta sul sedile posteriore dell'auto di Chris, continuava a ripeterselo, mentre fuori dal finestrino il mondo sfrecciava veloce e la distanza tra loro e il carcere di Ila si accorciava.

Il sole era comparso da poco, ma la sua luce le sembrava già accecante.

Erano da poco passate le sette e mezza del mattino. William avrebbe dovuto consegnarsi entro le nove, ma avevano preferito muoversi con anticipo per essere sicuri di arrivare in tempo.

Noora e William avevano trascorso il fine settimana a prepararsi per quel momento, rimanendo insieme tutto il tempo ed ignorando quasi totalmente il mondo esterno. Soltanto sabato sera si erano concessi di uscire qualche ora perché William potesse salutare i suoi amici.

Adesso se ne stava appollaiato in silenzio sul sedile del passeggero, un piede appoggiato al cruscotto e una sigaretta fumata a metà tra le dita. Non era qualcosa che faceva spesso, ma il nervosismo era troppo da sopportare e aveva bisogno di un modo per continuare a mostrare la solita impassibilità a beneficio di Noora.

Dal canto suo, lei era ben lungi dal farsi ingannare dalle dissimulazioni del suo ragazzo. Da sabato mattina non faceva che mostrarsi sereno e in pace col proprio destino, ma era capitato più volte che lei lo avesse sorpreso con lo sguardo perso nel vuoto o con le spalle curve e la testa tra le mani, preso in un vortice di pensieri angoscianti che lei poteva solo immaginare.

Il finestrino aperto per lasciar uscire il fumo permetteva ad un fiotto di aria fresca di entrare a tagliare l'atmosfera densa che aleggiava all'interno dell'abitacolo, tuttavia non era sufficiente a rendere più facile respirare.

Noora, dal suo posto dietro a Chris, vedeva la spalla sinistra di William contrarsi un po' di più ogni volta che portava la sigaretta alla bocca, le sue labbra chiudersi intorno al filtro, la mascella scolpita resa più evidente dalle guance che si incavavano. Quando soffiava fuori il fumo, il suo corpo non si rilassava, tratteneva tutta la nuova tensione incanalata, rendendo la sua posa sempre più rigida. Il suo sguardo era rivolto davanti a sé, ma era chiaro che non stesse realmente vedendo nulla.

Da un lato, lei avrebbe voluto rimanere a casa, salutarlo sulla porta come se stesse uscendo per ritornare qualche ora più tardi e fingere fino all'ora di andare a letto di non essere rimasta da sola per l'ennesima volta nella sua vita, sebbene si trattasse di una solitudine temporanea.

Anche in quel momento, provava l'istinto di spalancare la portiera e lanciarsi fuori dall'auto in corsa. Le ferite avrebbero fatto meno male dell'angoscia di William, che sentiva come se fosse la propria. Non era da lei fuggire senza affrontare i problemi, ma il peso che le gravava sul petto minacciava di schiacciarla e non sapeva più come gestirlo. Tutto ciò che desiderava era che William stesse bene.

Come se avesse percepito il suo smarrimento, William allungò il braccio sinistro verso di lei e la invitò a prendergli la mano. Noora intrecciò immediatamente le dita alle sue, ed entrambi strinsero la mano dell'altro come se non esistesse un altro modo per arrivare vivi fino in fondo a quel viaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 08, 2017 ⏰

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{Sospesa} Mer Og Mer - Sempre di più [Noora/William]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora