Vuoi me?

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Stavo liberando una scuola presa di mira da alcuni ribelli.
Questi mocciosi non hanno nulla di meglio da fare che attaccare la gente che dopo chiamano me a salvarli?
Mi presento sono Jane Elizabeh Hall, ho 19 anni, ho occhi azzurri e capelli castani, Un fisico magro ma con un po di curve. Che dire di me? La mia infanzia è stata una merda, mio padre è partito con i miei fratelli quando avevo sei anni e il nuovo compagno di mia madre mi ha mandato a una base militare, ma non una qualsiasi, quella di Matt Jonas. Un pazzo che ti fa diventare in una macchina da guerra.
Ma passando al punto, ho appena finito il mio lavoro e me ne torno a casa.
La mia famiglia è composta da mio padre George, i gemelli di due anni piú grandi Jack e Jake e una sorellastra di nome Emma.
Mia madre si chiama Elena e il suo compagno si chiama Cristopher.
Odio quell'uomo, mi tratta sempre male ed è colpa sua se sono diventata cosí spietata.
Arrivai a casa e mi buttai sotto la doccia, l'acqua tirava via i miei problemi.
Mentre ero nella doccia il mio telefono suonò, ora chi cazzo è?
<<Pronto?!>>
<<Jane, tuo padre è a 20minuti da te e ci sono anche i tuoi fratelli ma...>>
<<Ma?>>
<<Sono in ostaggio da Michael. Lui vuole te. Fa qualcosa>>
Buttai giú.
Michael...o mio Dio!
9 anni prima
<<Jane, ti amo. Vuoi metterti con me?>>
<<Si Michael!>>
3anni dopo
<<Tu non puoi avere il controllo su di me! Abbiamo chiuso una settimana fa! Ti rendi conto che pretendi che non vada nemmeno in missione?!?!? Non mi sono allenata fino a diventare generale per il cazzo! Ficcatelo in testa!>> Mi prese per il mento scaraventandomi al muro per poi arrivare al mio orecchio e sussirrarci
<<Tu sei mia Jane, sei solo mia okay? Mettiti in testa che da ora in poi diventerò cattivo e se per averti devo uccidere i tuoi cari lo farò.>> Gli tirai uno schiaffo
<<Tu sei malato! Fatti curare!>> Urlai.
Lo vidi stringere i pugni, serrare la mascella e respirare affannosamente, stava per partire a botte, lo so. Sento sbattermi al muro e subito dopo le sue labbra sulle mie, mi dimenai per togliermelo di dosso ma nulla, dopo seconndi che durarono ore si stacco e sussurrandomi <<sei solo mia, presto diventerai mia moglie che tu lo voglia o meno>>

Non lo vedevo da quel giorno, ne una lettera, nessun messaggio e nessuna chiamata e a me andava piú che bene. Non nego che è stato il mio primo amore e che anche oggi gli voglio bene, ma nulla di piú.
Ora peró dovevo salvare mio padre e i gemelli.
Uscii di doccia e mi misi un vestitino che arrivava poco sotto la metá coscia a maniche lunghe, era un po attillato sopra e sotto cadeva morbido di un colore rosso scuro, mi trucchai un pochino e me ne andai di corsa.
Aspetta...le scarpe! Tornai indietro e presi dei calzini e le mie vans nere e presi pure il cellulare.
Chiamai Jonas
<<Dove sono!?>>
<<Nel bar davanti di te, lascia acceso il gps cosí ti ritroveremo!>>
<<Okay capo. Addio>>
Buttai giú.
Vidi il locale con le tapparelle tirate giú del tutto e finsi di non sapere nulla di chi vi era..
Tirai la porta e entrai timidamente, tanto per non dare nell'occhio.
Mi sedei su uno sgabello e un uomo di circa 38annii sorrise avvicinandosi, capelli biondo scuro, occhi marroncini e un fisico asciutto.
<<Cosa vuoi bambolina?>> Vidi nei suoi occhi la paura, era stato minacciato.
<<Un blue moon grazie>> risposi cordiale.
All'imorovviso sbucarono fuori mio padre e i gemelli, erano cambiati tantissimo, ma i tratti erano ancora quelli di quando erano bambini.
Mi guardavano, mi guardavano come se fossi sbucata dal nulla.
Erano 13anni che non ci vedevamo, volevo corrergli incontro e saltargli addosso ma non potevo, forse poteva ucciderli.
<<Sorellina...>> Sussurrò Jake
<<La mia bimba...>> Sussurrò mio padre.
Non ce la feci, corsi da mio padre catapultandomi su di lui abbracciandolo, lui mi strinse nelle sue grandi braccia, mi sentivo protetta, al sicuro come quando ero bambina.
Mio padre prese sotto anche i miei fratelli che mi strinsero anche loro.
Finalmente ero a casa.
<<Mi siete mancati tanto...>> Sussurrai.
<<Anche tu tesoro>> disse papá baciandomi la fronte.
All'improvviso sentimmo una persona battere le mani, Dio che nervi!
<<Ma che bel quadretto! La famiglia al completo non è vero dolce Jane?>> Una voce roca e sensuale mi fece venire i brividi e la pelle d'oca, ci staccammo e guardai il ragazzo davanti a me, era lui, era Michael.
Era cambiato, i capelli erano lunghetti sopra e marroni, gli occhi verdi e un fisico da paura, sará alto due metri come minimo e io ero a mala pena uno e sessanta.
<<Chi sei tu scusa?>> Chiesi facendo la finta tonta.
<<Sono io Jane, non prendermi per il culo.>> Rispose serio.
All'improvviso tre uomini presero i gemelli e mio padre puntandogli una pistola alla gola.
<<Ora, caro George, ti dirò alcune cose della mia futura moglie>>
Cazzo! Se lo ricordava pure, sto stronzo!
<<Lei, è stata mandata da Matt Jonas quatfro giorni dopo che te ne sei andato, è un generale adesso.>> Mio padre mi guardò truce e poi con tristezza. Sapevo che non voleva ma non ho potuto fare altro.
<<Poi io e la qui presente siamo stati assieme tre anni lo sapevi? All'epoca ero solo un generale buono mentre ora...>> Si avvicinò e un uomo mi prese per le braccia e mi tenne ferma, provai a muovermi ma non ci riuscivo, era troppo forte, merda!
Mi accarezzò una guancia per poi continuare
<<Sono il capo mafioso dell'intere Americhe. Non è meraviglioso piccolina? Cosí tu starai sempre a casa, con me. E ora dormi mia piccola gioia>> detto questo mi prese il viso con una mano e mise le mie labbra nelle sue e un sentii un pizzicotto nel fianco. Tutto si fece piú nero, la stanza girava e ad un tratto buio.

Pov. Michael
Era qui, tra le mie braccia ,svenuta ma tra le mie braccia. Era un sogno averla finalmente dopo lunghi anni.
Non era cambiata, il viso da bambina, il corpo di una donna, la mia donna.
<<Bene, George e voialtri siete liberi e siete invitati al nostro matrimonio, si terrá tra due giorni a Rio. Non mancate>> mi guardarono malissimo. Presi la mia principessa e la portai nel mio jet personale. Prima però presi il suo cellulare e tolsi il gps e guardai le sue foto e i suoi messaggi. Non era cambiata, si faceva sempre foto con facce buffissime e ignorava chi ci provava con lei, aveva una migliore amica di nome Barbara e un ragazzo di nome Josh quindi...no aspetta! Chi cazzo è? Guardai la foto e vidi che si stava baciando con un uomo, dio ti prego.
Avevo tutti i suoi libri e dvd preferiti, aveva una stanza per leggere tutta per lei come me l'aveva descritta a 12anni.
Presi il suo viso e lo accarezzai, erano anni che sognavo di farlo, poi la baciai, mi mancavano cosí tanto le sue labbra.
Mancavano ancora 12ore per arrivare in Brasile cosí la adagiai nel letto e abbracciandola mi addormentai

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