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Mi guardava con la faccia da cane bastonato.
Entrai in un bar per fare colazione e lui mi seguii.
Mi dava più fastidio che mi seguisse come un cane che il fatto che fosse lì.
La cameriera mi pertò il mio cappuccino con la brioche, mi gira i verso di lui e sapendo che mi sarei pentita di quello che gli stavo per chiedere gli dissi: "ok, che cosa vuoi."
La sua faccia si illuminò.
"Voglio stare di nuovo con te"
Non sapevo se urlargli in faccia o dargli uno schiaffo, tre anni fa ci eravamo messi insieme e dopo 1 anni mi aveva tradita, come gli veniva in mente?!
"Ringrazia che siamo in pubblico" gli sussurrai poi mi alzai e uscii dal bar.
Anche lui si alzó per seguirmi ma io lo fermai e gli dissi: "mi tradisci con Sofia e poi hai ancora il coraggio di dirmi questo? Ma vai a prendere per il culo qualcun'altro." Poi me ne andi a casa ma lui mi rincorse e davanti a casa mi disse: " e chi prendo per il culo?"
"Sofia, Nicole, Mery, Sara, Carlotta... "
"Sono tutte morte" sussuró quasi piangendo
"Allora prendi per il culo la prima che trovi" gli dissi sbattendo la porta.
Mi buttati sul letto con la musica a tutto volume, ero sempre stata una ragazza dolce e comprensiva ma dopo Macerata, dopo che avevo perso la mia famiglia, la mia migliore amica, i miei parenti e i miei amici il mio carattere era completamente cambiato.
Aspettavo i diciotto anni per tornare giú a fare volontariato ma era solo gennaio e io gli anni li compivo a marzo, 3 mesi erano troppi.
Scesi in salone a guardare la tv e dalla finestra che dava dell'entrata vidi Marco seduto sui gradini davanti al cancello.
Mi faceva un po' pena così mi promisi che se alle tra di notte fosse stato ancora lí l'avrei fatto entrare, impossibile, per questo lo me lo promisi.
Mi preparai il pranzo e poi alle quattro uscii con Federica.
Quando uscii gli passai soppra è cosí anche quando rientriaii alle sei.
Alle otto arrivarono i miei zii dal lavoro.
"Rebecca chi é il ragazzo sul cancello? " mi chiese mia zia.
"Oh lascialo lí è un amico di Macerata "
"E allora fallo entrare"  propose
"No!"
"Ma cara ci sono -5 gradi stará congelando "
"Se ha freddo va in albergo, lascialo é abbastanza grande per badare a se stesso "
Mia zia dopo un po' perse le speranze e andó a preparare cena.
"Rebe io vado a prendere la Eli in stazione vieni con me?"
Elisa era mia cugina, era come una sorella in realtá anche perché era uguale ad Alice, mia sorella vera che era morta a Macerata. Sia con una che con l'altra avevo un bellissimo rapporto.
"Sí, metto la giacca e le scarpe e sono pronta"
"Va bene"
Alle otto e mezza arricó Eli che mi si gettò al collo.
"Hey, non ci vediamo da dieci ore"
"Sono troppo anche due minuti"
La strinsi e mi ricordai sotto le Macerie mia sorella.
Scoppiai a piangere, con Elisa potevo, lei non mi giudicava, mi capiva.

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