Cap.02 - Se me lo chiedi, non so da dove cominciare

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Cap.02 

Se me lo chiedi, non so da dove cominciare





Rimanere imbottigliato nel traffico all'inizio del primo giorno di lavoro non è una mossa molto vantaggiosa e mentre corre trafelato verso l'entrata della scuola si maledice per aver passato così tanto tempo a cantare sotto la doccia.

Rischia di travolgere un signore di mezza età nel bel mezzo del corridoio ma riesce a raggiungere con successo il centralino della scuola, trovando Paolo che lo aspetta con l'espressione più annoiata del mondo sul viso.

-Stavo per radunare una squadra di ricerca.- 

Claudio alza gli occhi al cielo e butta uno sguardo all'orologio. -Sono in ritardo di appena dieci minuti, non ti sembra di essere esagerato?-

Paolo scrolla le spalle nella sua direzione, si abbassa a recuperare il borsone gettato ai suoi piedi e inizia a camminare nel verso opposto a quello da cui era appena arrivato, afferrando nel processo alcuni fascicoli abbandonati sul bancone.

-Accompagnami a prendere un caffè.-

-Ma non siamo già in ritardo?-

-Sì, quindi non ha più senso cercare di essere puntuali.-

Claudio lo segue senza protestare, il discorso dell'amico non gli sembra neanche così illogico e, sopratutto, il suo corpo necessita di una buona tazza di caffè per riprendersi dal risveglio turbolento.

Durante il percorso Paolo gli picchietta sul petto i raccoglitori che ha recuperato. -Ecco i tuoi primissimi casi.-

Claudio ride, strappandoli dalle mani dell'amico mentre arrivano davanti al distributore automatico, e cerca i soldi per offrire ad entrambi la frugale colazione.

-Non ti ho ancora davvero ringraziato per avermi proposto alla scuola.-

Paolo afferra il bicchierino mezzo vuoto che gli sta porgendo e – Spero che la tua gratitudine sia migliore di questo caffè, o verrai licenziato direttamente stamattina.-

Claudio beve il suo in un sorso, sperando in una scossa di adrenalina per affrontare la giornata, ma arriccia il naso subito dopo e lancia un'occhiataccia al bicchiere vuoto prima di gettarlo nel bidone.

-Lo è, non che ci voglia molto, ma lo è.-





Mentre camminano verso la segreteria Paolo inizia a presentargli la scuola e vari colleghi o studenti che camminano per i corridoi.

Sembra conoscere ed essere in buoni rapporti con tutti e Claudio non se ne stupisce, proprio come quando erano bambini.

-E non entrare nel bagno professori al terzo piano, potresti trovarti invischiato in in strani scambi commerciali.- Si volta verso l'amico e mima con le labbra la parola 'erba'.

Claudio sorride, cercando di trattenersi, mentre ricorda quando lui e Paolo, insieme ad altri amici, si nascondevano nel parchetto dietro la casa dei suoi genitori per fumare, i mozziconi lasciati cadere sull'erba e il forte odore che impregnava l'aria intorno a loro.

Era stato divertente finché una volante della polizia non li aveva affiancati con le sirene accese, non si erano fermati ma lo spavento era bastato a tutti per decidere di diradare sempre di più gli incontri, fino a farli scomparire del tutto.

-Questa è la segreteria, gli orari li trovi in uno dei fascicoli che ti ho dato, insieme ad un sacco di altre scartoffie di questa scuola, gli altri come ti ho detto sono i profili generali dei tuoi primi appuntamenti.-

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