Cap.04Non hai fatto mai promesse ma le hai mantenute tutte
-Scusa se te lo dico, ma non sembri stare un granché.-
Claudio alza il viso dai fogli che sta compilando, guardando di sbieco Paolo mentre estrae dalla tasca dei pantaloni del tabacco, iniziando ad arrotolarsi una sigaretta.
-È tutto a posto?-
Chiede ancora l'amico quando non sente arrivare risposta alla provocazione.
Per qualche secondo Claudio pensa di dirgli che in realtà, forse, ha davvero un problema, e che da due giorni sta facendo le ore piccole cercando di capire cosa fare della situazione "Mario Serpa".
È così che l'ha rinominata nella sua mente: la situazione. Per qualche strana ragione non riesce a togliersi dalla mente il pensiero che quel ragazzo non dovrebbe lasciar andare così presto i loro incontri.
Ma tutto questo rimuginare sulla vita personale di un suo alunno porterebbe ad una serie di complicate e lunghe domande, quindi, sentendosi anche un po' in colpa nei confronti dell'amico, decide di mentire, solo per quella volta.
-Va tutto bene, ieri sera ho discusso con Francesco e quindi sono un po' nervoso, ma nulla di grave.- Scrolla le spalle, crogiolandosi nella mezza verità che ha detto.
Paolo tira il viso in una smorfia di disappunto. -Non mi è mai piaciuto Francesco.- E Claudio sa perfettamente che è così da quando, un anno e mezzo prima, quando ancora Paolo viveva con loro a Verona e Claudio stava arrancando per finire i suoi studi, Francesco era arrivato nella sua vita, comparso una mattina in città dentro un bar dove lui e Rosita erano soliti fermarsi per colazione prima dell'inizio delle lezioni.
L'amica l'aveva inizialmente spronato a conoscerlo dopo che i due si erano fissati per una buona mezz'ora, e quando Claudio la vide scrivere il suo numero su un fazzoletto per poi andarlo a consegnare al ragazzo non si stupì particolarmente ed anzi fu piuttosto felice della situazione.
Purtroppo l'idillio era durato poco, dopo qualche mese di frequentazione i suoi amici avevano fatto fronte comune, comunicandogli che il bel personal trainer milanese non facesse al caso suo, ma Claudio non era una persona influenzabile, la relazione con Francesco procedeva bene ed erano ancora sospesi nel vortice di allegria e spensieratezza che ti lascia l'inizio di una storia.
Quindi aveva continuato a vedere il ragazzo, ma, improvvisamente, la vita l'aveva messo davanti ad un complicato bivio: nel giro di due settimane Francesco gli aveva chiesto di andare a convivere insieme nel suo appartamento a Milano mentre Paolo gli stava già inviando tutte le carte da firmare per ufficializzare l'inizio del suo lavoro a Roma.
Erano state settimane dure in cui Claudio aveva cambiato idea più volte ma di nuovo il suo ragazzo si era dimostrato comprensivo lasciandolo partire alla volta della capitale per realizzare la sua carriera, promettendogli di aspettarlo, continuando nel frattempo ad avere una relazione a distanza.
Era esattamente così che Claudio avrebbe descritto Francesco: comprensivo, affidabile e sicuro.
"Prevedibile" sussurrava più volte Paolo quando ne parlavano e forse ogni tanto si era sentito costretto anche a dargli ragione.
-Perché avete litigato?- gli chiede l'amico, strappandolo nuovamente dai suoi pensieri.
Claudio chiude definitivamente la cartella che gli sta davanti, ormai consapevole di aver perso la concentrazione. -Non abbiamo litigato.-
STAI LEGGENDO
Good Guys
FanfictionAU La coppia che ha appena varcato la porta non ha nulla di strano o fuori dal comune, avanzano compiti verso di lei e prima di sedersi allungano le mani per presentarsi. -Siamo i genitori di Mario Serpa, ci ha convocati per parlare di nostro figlio...