La diversità in una lettera

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Lieber Daniel,
non avrei mai pensato di scriverti dopo tutti questi anni, pensavo che dopo la tua morte tutto sarebbe passato e soltanto gli anni avrebbero potuto cancellare via la ferita causata dalla tua perdita, ma non è stato così.

Le giornate trascorrevano, le ore passavano e diventavano minuti e a sua volta si trasformavano in secondi. Gli anni si sono susseguiti e sono cambiati ... io sono cambiata, ma tu sei rimasto l'unico frammento vivente dentro me che mi collega ancora al mio passato ed è per questo che ti scrivo.

Ti scrivo perché non posso raccontare a nessuno della tua esistenza e,anche se lo facessi, le orecchie che udirebbero la tua storia sarebbero incapaci di comprendere la bontà di un'anima così buona come la tua.

Cerco di mettere per iscritto le parole che vorrei urlare al mondo intero, ma non posso farlo, credo che non capirebbero ... solo tu riuscivi a capirmi.

Scrivere non è mai stato così difficile per me, lo sai, ho sempre avuto una certa destrezza con le parole, ma forse con l'avvicinarci degli anni 2000 ho perso la mia bravura.

Ci credi? Siamo quasi nel 2000!
Ieri mattina mi sono alzata e come sempre sono andata in cucina per prendere un buon caffè fatto in casa, sì adesso non c'è più la fame che soccombe le mura domestiche, e per caso il mio sguardo si è soffermato sul calendario vicino alla tua foto.
Ho letto la data: 1 agosto 1945.
Sono passati 53 anni dalla tua morte, ho distolto lo sguardo e l'ho indirizzato verso la piccola finestra della mia cucina e ho visto la città e posso assicurarti che Berlino non mi è mai sembrata così tanto cambiata e ... triste.

Avrei voluto che la guerra non ti avesse portato via e fossi rimasto qui con me per almeno un altro po',ho sempre sentito la tua mancanza e adesso che ti scrivo capisco come sono stata stupida a volerti nascondere da tutti, sai conservo ancora le foto del nostro matrimonio, non sono andate in frantumi come mezza Berlino durante la guerra.

Mi sono sempre chiesta cosa si provasse a combattere per un'intera nazione e le emozioni contrastanti che affollano la mente in quell'istante che sai di lottare tra la vita e la morte. Cosa hai provato quando eri sul punto di morire in quel campo arido su cui il tuo corpo ha deciso di decomporsi, e non per tua volontà?

Ho sempre cercato di immedesimarmi in te, ma tu hai mai pensato a me da sola a Berlino?
Ha mai provato di comprendere le emozioni di una ragazzina di 18 anni sola e appena sposata e di cui marito per mesi non aveva notizia?

Ti dico io cosa ho provato. Mi sentivo piccola e indifesa e non avendoti al mio fianco tutto sembra accentuarsi nelle sue forme e colori, comprese le mie paure.

Eri così bello e spensierato da piccolo e quando guardo l'erba del mio giardino,mi ricordo di come amavi l'odore dell'erba appena tagliata e quanto spesso ti trovavi a casa mia di domenica pomeriggio per aspettare che mio padre mettesse in moto il tagliaerba così da poterti inebriare l'olfatto con ciò che ti ha sempre ricordato le tue origini irlandesi.

Mi piaceva ascoltarti tutto il giorno parlare di quella terra così vicina, ma che sembrava distare tanto con l'avvicinarsi della guerra.
Mi parlavi di un possibile viaggio insieme, due migliori amici pronti per l'avventura.

Avresti mai pensato di chiamarmi moglie un giorno? Avresti mai detto che il nome inciso nella piccola fede fosse il mio? Hanne ... di certo non mi sarei aspettata una tua così prematura dipartita, avrei scommesso che avrei dovuto avvelenarti per far cessare la salute di ferro che ti irrompeva dentro eppure ... non ci sei più.

Sai non so quando sei morto, la data sulla tua tomba è quella del tuo ritrovo. Erano passati alcuni mesi e le radio tedesche stavano dando delle notizie, io mi trovavo da Ania, te la ricordi? Lei era la ragazza di cui ti eri innamorato all'età di 17 anni, era quella che avresti voluto sposare, ma hai sposato me e te ne sarò grata a vita finchè l'anima di questa vecchia donna di 73 anni riuscirà a rimanere salda sulla faccia della terra, ma tornando a noi ... ero a casa sua e le stavo raccontando della mia preoccupazione riguardo alla tua mancanza di lettere, lei cercò di consolarmi e mi confidò che era fiduciosa di rivederti sorridente e bello come sempre. Hai sento bene?! Bello! Sorrisi a quelle parole e per un instante dimenticai il vero motivo della mia visita, ma poco dopo il sorriso mi morì sul volto e Ania non ebbe tempo di ricominciare il suo discorso incoraggiante che la radio la precedette:"Der Krieg ist fertig!" urlava l'uomo alla radio "Der Krieg ist fertig!" ed eccolo che annunciava di nuovo la notizia, se chiudo gli occhi posso immaginare la scena.

L'INCHIOSTRO DEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora