Henry de Toulouse-Lautrec
Due fanciulle*******
Per tutto il viaggio di ritorno, Florence pensò alla sua vita, a Marianne, a René, a Marcel. Decise che la sua vita era finita in una strada senza uscita. Pensò alle parole che Marcel aveva usato con Marianne. Aveva ragione, lei era la superstite del naufragio della sua vita. Ora voleva una zattera, tutta per sé o con chiunque volesse salirvi sopra.
Arrivata a La Roche, salì sulla sua auto e arrivò a casa. René non c'era, senz'altro era alla centrale al suo posto di lavoro. Si fece un caffé e mangiò qualche biscotto.
Si riposò una decina di minuti poi tirò fuori la sua valigia e una borsa e cominciò a riempirle con i suoi oggetti.Scelse dei vestiti e delle scarpe, quelle che le piacevano di più. Prese i documenti e i suoi gioielli e li mise nella borsa. Mentre frugava nella sua borsa trovò un mazzetto di chiavi con un ciondolo. Le guardò perplessa cercando di capire di chi fossero e a cosa servissero.
Alla fine le riconobbe: erano le chiavi dell'appartamento di Anne Marie Darlan. Come fossero rimaste a lei, era un mistero. Era sicura di averle restituite a Marcel o di averle messe nella sua scrivania, o per lo meno così le sembrava.
Guardò pensierosa le chiavi che teneva in mano. Le mise in tasca sorridendo.
Controllò che la casa fosse in ordine, le finestre e gas chiusi. Era incerta se andarsene senza lasciare alcun messaggio ma alla fine decise che qualche frase avrebbe potuta lasciarlao. Prese un biglietto e pensò a lungo che cosa scrivere. Scartò tutte le frasi che le venivano alla mente. Infine trovò il testo più appropriato.
"Come ha detto una persona, sono sopravvissuta al naufragio della mia vita. Vivi bene la tua. Buona fortuna. Flo"
Lasciò il biglietto sul tavolino vicino al telefono. Chiuse la porta con cura, mise la borsa e la valigia sulla sua auto e partì per la stazione di La Roche. Parcheggiò l'auto, lasciò le chiavi infilate nel cruscotto, sperando che qualcuno si prendesse quell'odiata auto. Tirò giù la valigia e la borsa ed entrò nella stazione.
Non c'era nessuno ad aspettare il treno. Il silenzio la rasserenò. Ormai aveva deciso e non sarebbe più tornare indietro. Durante tutto il viaggio guardò la campagna e i primi quartieri della periferia come fossero un altro continente. Arrivò in stazione centrale passato mezzogiorno. Si mise in fila per un taxi.
"Dove la porto?" chiese il tassista.
Florence dette l'indirizzo della casa dove abitava Marcel. Sorrideva felice della decisione presa, felice come non lo era stata da molto tempo.
"Fa piacere vedere una bella signora sorridere!" esclamò l'autista che l'aveva osservata nello specchietto retrovisore.
Florence si rianimò e replicò sorridendo
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Impasse - Strada senza uscita
General FictionI personaggi di questa storia vivono una vita monotona e sottilmente infelice. La loro esistenza appare intrappolata in rapporti dolorosi, cercano qualcosa che li possa aiutare a sopportare un presente monotono e deludente, ma la loro vita sembra e...