Quando entrai a casa, i ripensamenti non si fecero attendere.
Anche se la mamma sembrò non degnarmi di uno sguardo come suo solito, nel giro di poco i sensi di colpi mi attanagliarono.
Cosa stava accadendo alla Cosima responsabile e studiosa che io stessa pensavo di essere fino a poco tempo prima?
Nel giro di ventiquattro ore avevo fatto amicizia con un ragazzo, avevo trascorso sveglia tutta la notte, avevo scordato la colazione, non avevo badato a mia madre, avevo marinato la scuola, disobbedito ad ogni raccomandazione e corso nel vento fino al tramonto, e nel frattempo il mio cuore aveva provato più emozioni di quante ne avessi mai avvertito in tutta la mia vita.
Avevo commesso diversi errori, più o meno gravi, ma per qualche strana ragione non pensavo affatto di aver sbagliato. In fondo, ero stata veramente bene, e mi sarebbe piaciuto provare più spesso ciò che avevo vissuto nelle ultime ore.
Anche mia madre dovette accorgersi della mia insolita ilarità, poiché non appena si sedette a tavola, mi udì canticchiare dalla cucina ed inscenare piccoli balletti improvvisati che terminavano col servirle la cena.
Cosa ti succede, Cosima? Sei stranamente felice oggi, hai preso un bel voto?, mi chiese con semplicità e allo stesso tempo ingenuità mia madre.
Mi fermai di colpo, e sentii il mio cuore battere forte. Ma no, non era per la stanchezza di aver danzato con spensieratezza fino a quel momento: si trattava dell'ansia che mia madre potesse scoprire che quel giorno, in realtà, non avrei potuto ricevere alcun voto, poiché non avevo affatto messo piede a scuola.
Pensai alla forte delusione che avrebbe provato la mamma se lo avesse scoperto: Cosima, sei un'irresponsabile, mi avrebbe senz'altro annunciato con quella sua voce rauca e allo stesso tempo potente, che tendeva ad utilizzare solo nei momenti di rimprovero.
Giurai a me stessa che non avrei mai più marinato la scuola, e mi accorsi di quanto la vita fosse crudele nei miei confronti: per la prima volta mi aveva regalato un amico e delle ore di felicità, ed ora il dolore e l'ansia facevano capolino, quasi a volersi vendicare di quel minimo sprazzo di gioia che mi aveva visto protagonista qualche ora prima.
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Il volo dell'angelo
Teen Fiction"I miei rilucenti capelli biondi che fino ad allora avevo considerato insignificanti, sfrecciavano nel vento, come una bandiera che con fare trionfante illustra al popolo la sua magnificenza. Il caldo sole di aprile picchiava sulle nostre teste am...