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Yoongi si scompigliò la folta chioma, steso nel proprio letto.

Quel giorno era rientrato a casa da lavoro tardi, aveva cenato, guardato la televisione, e pensato incessantemente al sedere di Park Jimin.

Park Jimin.
Da come aveva visto quel nome sullo schermo aveva deciso di scegliere lui.
Non ne sapeva bene il motivo, forse perché i reggiseni del Hot Pink gli bastavano, o forse perché quelle labbra lo avevano tentato perfino da una foto.

Mentre adesso si ritrovava già su uno sgabello a godersi l'ennesimo spogliarello con un bicchiere di whisky in mano.

«Chi si rivede, zuccherino.»

Il ragazzo voltò la testa, spostando lo sguardo dalle natiche inesistenti della ragazza sul palco.

«Ally.»
Salutò.

Seok Allison.
Probabilmente l'unica spogliarellista con cui Yoongi aveva fatto realmente amicizia; non si era mai sentito in qualche modo puntato sotto una certa luce da lei, insomma, era una «lesbicona» — parole del ragazzo.

«Portami dove sei andato ieri.»

«Eh?»

«Avanti, ormai ti conosco, normalmente la "boccata d'aria" l'avresti presa sulla vagina depilata di Solji.»

«Beh, mi spiace deluderti, ma la "boccata d'ossigeno" l'ho davvero voluta prendere.»
Sbuffò ridendo.
«Però ho davvero trovato un bel posto.» Si leccò il labbro, ripensando alla serata precedente.

La ragazza, euforica, si sedette sullo sgabello affianco.
«Dai, racconta un po'»

«Un Maid Cafe.»

«... Vuoi dire un vero e proprio Maid Cafe? Tipo uno di quelli che strabordano in Giappone?»

«Bingo.»

«Quindi pieno di tipe sexy in abitini striminziti ma innocenti!» Esclamò presa da un colpo do genio, dandogli un colpetto sul petto.

«Oh sì, ma questi sono bordeaux.»
Bevve un sorso dell'alcolico.
«E ci sono i ragazzi con le bretelle e i pantaloni neri.»

«Oh porca puttana, è un sogno erotico.»
Osservò attentamente il corvino finire il drink, per poi guardarlo con occhi da cerbiatta.
«Portamici, ti prego.»

Chissà cosa succederà, ohoho.

CatCafé » YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora