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Osservò la gamba scolpita alzarsi, e il piede poggiarsi in mezzo alle sue gambe.

Solo in quel momento notò che Jimin calzava delle scarpe con tacco laccate rosa: Yoongi credeva di non aver mai visto cosa più pacchiana.

«Ciao, Sugar...»

Sgranò gli occhi, quando il dito che stava tendendo verso il suo mento mutò, diventando orridamente rugoso e verdognolo.

Strillò, guardandosi velocemente attorno e sobbalzando di scatto col cuore in gola: la stanza era buia, la televisione accesa e le lenzuola umide.

Min Yoongi era a casa sua.
In camera sua.

Tirò un sospiro di sollievo, e prendendo un angolo delle coperte, si asciugò il sudore che imperlava la sua fronte.

Non poteva credere al sogno che aveva fatto; gli era capitato più volte di leggere nei libri, vedere nei film o nelle scene di qualche drama situazioni come quella, ma mai gli era capitato di viverla, e sicuramente non ne aveva mai sentito la mancanza.

Rotolò fuori dal letto, e una volta toccata la moquette coi talloni, si diresse in cucina.

Aveva bisogno di una scusa per andare al CatCafé.

Non avete abbandonato la storia, vero? :(

CatCafé » YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora