Chapter 4 "Violet Hall, my rock."

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Che mal di testa.
Questo è il primo pensiero che mi passa nella testa quando mi sveglio.
Sono nel divano della casa di questa Betany, con un dopo-sbronza terribile.
Sbaglierei a dire 'il peggiore della mia vita', ma comunque uno terribile.
"Alan!"
Chi cazzo urla a quest'ora?
"Alan! Dove cazzo sei?"
Un tizio entra nella stanza mezzo nudo, guardandomi di sfuggita.
"Hey, hai visto Alan per caso?"
Oh Madonna.
"Non so né chi cazzo sei tu e né chi cazzo è questo Alan." Borbotto ancora mezza addormentata.
"Okay bellezza, calmati."
Se ne va dalla stanza velocemente come ne è entrato.
Sbuffo sonoramente prima di alzarmi barcollando, non volendo sapere il perché della mia presenza in questa casa.
Ecco perché non dormo mai alle feste!
Dovrei smettere di bere.
Ah, quanto sono divertente.
È inutile provare a cercare Rose, sono sicura che sia tornata a casa con Luke, per fare cose della quale non sono sicura di voler sapere i dettagli.
Sono fortunata ad abitare vicino a questa villa enorme, l'unica differenza è che abito in un buco di merda.
Viva la ricchezza, insomma.
Passeggio per le strade a piedi nudi, camminare ancora con i tacchi non mi sembra per niente una buona idea.
Le persone mi guardano male, ma non è un mio interesse.
Sono stanca, puzzo di alcool e mi fanno male i piedi. L'unica cosa che voglio fare e tornare a casa e farmi una bella doccia calda, per poi dormire tutta la giornata.
Varcata la soglia del mio rifugio (camera mia), dopo più o meno una decina di minuti passati per arrivare a casa, mi butto sul letto di pancia, allargandomi come una stella.
La mia voglia di alzarmi è al minimo, ma non voglio che le lenzuola sappiano di vodka e sporco, perciò è la mia unica soluzione.
Dopo una quarantina di minuti, sono gocciolante fissando l'armadio in silenzio.
Sento il rumore delle piccole gocce che cadono sul pavimento, percorrendo il mio cuoio capelluto e la lunghezza dei capelli.
Non mi sono mai pentita di essermi tagliata i capelli, è stato come un nuovo inizio.
La nuova Cassidy Hall.
Non più quella trasandata che beveva costantemente, mangiava da schifo e si faceva di qualsiasi sostanza allucinogena e non. Sono cambiata in meglio (tranne per la mia alimentazione, quella è ancora uno schifo), ma non sono sicura di esserne felice.
So che una quindicenne trasportata da cattive influenze non è una bella cosa. Ma un anno di svago e uno e mezzo di riabilitazione mi hanno cambiato. E mi hanno fatto capire che, quando nella merda ci sguazzi da tanto, è difficile provare a vivere normalmente, troppo abituata a quello schifo.
Certe volte mi manca la vecchia me.
La mia adolescenza non è stata per niente piena di insicurezze, amori e sbalzi d'umore. È stata allo sbando più totale, non mi importava di nessuno e neanche di me stessa. Ma ho conosciuto persone che a volte mi mancano così tanto da non farmi respirare, e non è bello.
Metto fine ai miei pensieri sbattendo l'anta dell'armadio e, dopo essermi messa un paio di mutande, dei pantaloni di tuta e una maglietta (tutto preso a caso), mi rimetto a letto, pronta a farmi una bella dormita di ore e ore.

•••

"Oh ragazza! Devo raccontarti tutto! Eri talmente ubriaca che hai fatto le cose più impensabili, davvero! Non volevo lasciarti lì, ma tanto a dormire c'erano solo quelli della squadra di football e un paio di fattoni, niente di che."
Rose è davvero pazza.
Mi sono risvegliata nel bel mezzo della sera, con una fame terribile e una trentina di chiamate perse dalla mia migliore amica, pronta a raccontarmi di tutta la serata. Anche se non sono sicura di volermela ricordare, da quello che mi ha anticipato.
Siamo da un paio di minuti al telefono, mentre io mangio pizza e lei si mette lo smalto.
"Niente di che?! Rose tu sei malata! Come minimo ci ricavavo uno stupro da incosciente, in quella cazzo di casa!"
Sbuffo addentando un altro pezzo del mio grande amore.
"Eh dai, non esagerare! Alla fine non è successo nulla. E poi mi hai detto che ti sei risvegliata vestita, perciò sei sana e vergine!" Scoppiamo entrambe a ridere alla sua ultima affermazione.
Mi offendo da sola se dico che potrei essere meno vergine della bocca di Sasha Grey?
Non sono troia, ma non capisco perché solo gli uomini possano divertirsi quando vogliono mentre noi no.
Il sesso lo fanno tutti, perciò lo faccio quando mi pare. Ovviamente non sono una malata di cazzo, ma se mi capita a tiro un bel ragazzo con una casa libera e un paio di drink, perché no? Insomma, non è che devo raccontarlo in giro come fanno i fighetti che se la tirano, ma tutti provano piacere dal sesso, quindi perché io dovrei privarmene.
"Lasciamo perdere, Rose. Ti richiamo quando ho finito di mangiare, che mi sto sgocciolando l'olio della mia fidanzata addosso."
"Tu e il tuo amore per la pizza! Non ti capirò mai!" Sbuffa una leggera risata e mi immagino di vederla sollevare gli occhi al cielo.
"Stai zitta, malata di sushi."
Ci salutiamo velocemente e chiudo la telefonata, intenzionata a finire la fetta di Nettare degli Dei, ma qualcuno interrompe la mia abbuffata. Sento mia madre chiamarmi da dietro la porta, chiedendomi di aprire che si è dimenticata le chiavi, come sempre per giunta.
Quando apro la porta mi lascia un bacio sulla testa.
"Ciao cucciola!"
"Hey, da a me, ti aiuto con la spesa."
Afferro una busta, apoggiandola sul bancone della cucina.
"Come è andata la festa?" Mi chiede premurosamente mentre sistemiamo la roba appena comprata negli scaffali e nel frigo.
"Mh, bene, diciamo... Rose mi ha lasciato di nuovo lì a dormire, ma non ricordo un granché." Non la guardo negli occhi mentre parlo.
So che avrei potuto dirle qualcos'altro, ma non mi piace mentire a mia madre.
"Hai bevuto? Non è che hai toccato altro oltre agli alcolici?" Il suo sguardo si fa subito serio e si avvicina leggermente a me prendendomi le mani. Scrollo le spalle scostandomi dalla sua presa.
"Non fare così. Solo alcolici. Magari un po' troppi, ma solo alcolici." La guardo per rassicurarla.
"Sai che lo faccio per il tuo bene, non voglio che riparti con quella merda. Pensi di averla superata, ma è solo da qualche mese che hai finito la riabilitazione. E io devo proteggerti. Non voglio che ricadi di nuovo in quel giro." Sbuffa irritata.
"Hey, lo so Vi. Ma sto bene adesso. Non voglio che ti preoccupi per me, hai già i tuoi problemi da mamma single e in bancarotta a cui pensare." Sorrido leggermente mentre lei scoppia a ridere. Meglio riderci su queste cose che piangerci.
Violet Hall, la mia roccia.
Non so come avrei fatto senza questa donna nei miei momenti peggiori.
C'è sempre stata in tutto, anche quando avrebbe dovuto passare il suo tempo a piangere sulla tomba di suo marito, c'è sempre stata per la sua figlia tossica.
"Vado a chiamare Rose, quando ho finito scendo e ti aiuto a preparare la cena."
Le do un bacio sulla guancia e salgo le scale a due a due, pronta a sentire un'oretta di cazzate compiute ieri sera uscire dalla bocca di quella demente della mia migliore amica.

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⏰ Last updated: Mar 09, 2017 ⏰

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Asian Boy • cthWhere stories live. Discover now