Conclusioni

192 5 0
                                    

La condizione della donna nella cultura e società giapponese durante gli anni e i secoli ha avuto una notevole ascesa soprattutto in ambito lavorativo e anche in quello scolastico.

In quest'ultimo ambito, rispetto al passato, la donna sta acquisendo una sua maggiore identità umana e professionale, distaccandosi un po' dal ruolo marginale che aveva in passato; infatti prima, una volta sposata, era costretta a lasciare il proprio lavoro per accudire i figli, e, spesso era difficile che potesse tornare alla sua occupazione.

Oggi la situazione e' migliorata: la donna alla pari dei suoi colleghi maschi può aspirare a una brillante carriera, facendo leva sulle sue capacità intellettive, culturali e morali, ma soprattutto sulla sua spiccata sensibilità.

Tuttavia, il Giappone una potenza mondiale così sviluppata sia dal punto di vista economico che sociale ci presenta talora situazioni difficili e drammatiche per alcune donne, che vivono in condizioni di sottomissione.

La donna affermatasi nella società ha gli stessi diritti e le stesse opportunità dell'uomo, tuttavia non rinuncia alla sua femminilità, alla sua essenza e al suo esser donna, e la donna nella sua essenza adempie al suo compito principale: l'esser madre.

Infatti la madre è vista come punto di riferimento per i bambini, trascurati, invece, dal padre, che è totalmente preso fisicamente e mentalmente dall'azienda in cui lavora, non prestando alcuna attenzione ai figli.

Inoltre, nella cultura giapponese la madre viene chiamata "madre kyoiku" o "madre educazione", incutendo un gran timore e paura nei bambini, tanto che troviamo anche tra ragazzi più grandi i segni di una forte oppressione psicologica e scolastica, e tali situazioni, purtroppo, conducono in alcuni casi a suicidi.

Particolare ed emblematica figura giapponese è la geisha, troppe volte brutalmente giudicata alla stregua di una volgare prostituta, si pone nella società come donna colta e caratterizzata da un fascino particolare.

A noi occidentali, sicuramente appare inusuale l'educazione della geisha, che comincia dalla sua infanzia, e porta la fanciulla ad assumere atteggiamenti raffinati e gentili. Anche i suoi rapporti con i clienti non sono caratterizzati unicamente dal sesso, ma anche da conversazioni colte e da discorsi intellettuali.

Sicuramente loro sono ben lontane dalle donne sottomesse o dalle nostre prostitute e sono rispettate per la loro dignità di donna.

In seguito alla seconda guerra mondiale, al miracolo economico giapponese e all'avvicinamento della cultura giapponese a quello occidentale, la condizione della donna è cambiata: nuove prospettive di lavoro, legge sull'aborto ed emancipazione sociale e culturale.

Tuttavia il Giappone, un Paese che oscilla tra modernità e tradizione, ricco di contraddizioni, ci presenta scenari moderni sia dal punto di vista delle tecnologie che dei costumi, ma anche situazioni che ci rimandano con la mente all'indietro e ci fanno intravedere il Giappone del passato con le sue antiche usanze, con la mentalità e la cultura di un tempo.

Sicuramente la conservazione dei costumi giapponesi rappresenta un valore inestimabile, ma alcuni modi di vivere dei giapponesi possono essere considerati arretrati, soprattutto quelli riguardanti la condizione femminile almeno secondo l'attuale concezione occidentale.

Infatti la donna, se pur da quasi tutti i punti di vista si è emancipata, rimane legata ad alcuni schemi tradizionali di servilismo nei confronti degli uomini.

Infatti, nonostante le donne abbiano raggiunto oggi una propria dignità umana, sociale, culturale e, sicuramente, un'ascesa in campo lavorativo e professionale, sono soggette ancora ad alcune usanze e modi di comportamento che per noi occidentali possono sembrare antiquati e superati. Tra i vari modi di comportamento, c'è la totale osservanza ad inchinarsi continuamente, a sorridere sempre, ad avere modi gentili e cordiali.

Particolarmente interessante e suggestiva è la condizione delle donne nell'antico Giappone, durante il pacifico periodo Heian, unico nella storia e nella cultura giapponese.

Questa èra ha il suo inizio tra l'ottavo e il dodicesimo secolo d.C., in cui fa il suo trionfale ingresso la prestigiosa famiglia dei Fujiwara, il cui potere ha sede a Kyoto, divenuta poi Capitale dell'Impero.

Qui, protagoniste indiscusse sono le Dame di Corte, che raccontano le usanze e i costumi di questo piccolo mondo perfetto, ormai lontanissimo non solo dall'Occidente contemporaneo, ma anche dall'antico Giappone, quello dei No, dei Daimio e dei Samurai, che entrò in scena solo cent'anni dopo, con la rivoluzione che distrusse la troppo felice civiltà dei Fujiwara.

Durante il periodo Heian le donne godono di una posizione privilegiata, hanno diritti uguali a quelli degli uomini per quanto concerne l'educazione, la proprietà, il divorzio, ecc.

Inoltre, in questo periodo viene praticata ampiamente la poligamia e le relazione segrete non vengono condannate per se stesse; e la condotta e il comportamento delle donne viene giudicato non in base a dei principi o leggi morali, ma essenzialmente al loro buon gusto. Le dame di Corte ci parlano della loro vita a Corte, dei comportamenti, delle maniere distinte che devono assumere a Palazzo, dei modi di conversare con gli uomini e di come si vestono, vivendo sempre seminascoste dietro a veli, ventagli, paraventi e tenui cortine di bambù chiamate misù, attraverso le quali possono vedere senza esser viste. Amano mostrarsi solo di sfuggita, di profilo e sempre in penombra, non partecipano alle feste pubbliche e preferiscono origliare dietro le sottili partizioni di legno o di carta che separano i loro appartamenti dalle stanze di raduno.

Inoltre sono molto sollecite ad andare a visitare e pregare in vari templi buddisti, purificando il loro spirito, oppure, saltuariamente, partecipano ad alcuni pellegrinaggi in posti lontani e pieni di fascino.

Infine sono solite scrivere delle poesie, quandocompiono pellegrinaggi, o in base ad ogni cambiamento di stagione, o per ognievento piccolo o grande della loro vita quotidiana, oppure semplicemente quandovivono un particolare stato d'animo o quando sentono il bisogno in quel momento di scrivere una poesia.
 

    

L'educazione femminile in GiapponeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora