II.

60.8K 1.9K 18.1K
                                    


6 anni prima.

Quando Louis riaprì gli occhi, i ricordi erano decisamente sfocati. Iniziò a guardarsi intorno e, dopo un paio di secondi di confusione, si rese conto di trovarsi in una grotta, resa calda dal un piccolo falò che, visto il calore e il suono, stava scoppiettando poco lontano da lui.

"Siete sveglio" sentì una voce, calda e bassa, arrivare alle sue orecchie.

Louis aggrottò le sopracciglia nel rendersi conto di non essere solo. Guardò i suoi polsi e le catene che avevano graffiato dolorosamente la sua pelle erano state sostituite da delle corde poco dure e, a dirla tutta, nemmeno strette come si deve.

Inoltre, da sotto di esse, spuntavano delle fasce bianche, segno che qualcuno aveva curato quei brutti segni. Anzi, a parte il dolore bruciante al fianco, sentiva il suo intero corpo essere meno intorpidito dopo la permanenza nelle segrete della marina.

Dopo un po' di titubanza, Louis decise di alzare lentamente il busto per poter scoprire l'identità del suo salvatore. Si fece più male del previsto, comunque, ma per evitare di essere preso per un mollaccione, strinse i denti e non se ne lamentò.

Nuovamente si ritrovò davanti la visione di qualche ora (o forse giorno?) prima. Louis rimase immobile, con la bocca semi aperta a fissarlo, sorpreso dalla bellezza del ragazzo. Era sinceramente convito che il suo stato di semi-coscienza avesse influito sul ricordo della bellezza del suo salvatore, ma invece, forse, si era comportato in maniera contraria.

Il ragazzo di fronte a lui era un vero e proprio angelo.

"State bene?" chiese, quasi timidamente, con un accenno di porpore sulle guance.

Louis scosse la testa per poter smetterla di rimanere incantato a fissarlo. "Voglio dire" iniziò, senza riuscire a smettere di ammirarlo. "Adesso molto meglio" disse, sorridendo in modo ammiccante alla fine.

"Davvero?" chiese il ragazzo riccio, avvicinandosi a lui e sedendosi accanto. "Avevate delle brutte ferite e—il fianco è messo ancora male" iniziò nervosamente, sollevando piano la garza che copriva la profonda ferita al fianco. "E, insomma, ho studiato qua e là, ma non sono un medico."

"Grazie, credo" borbottò alla fine. "Ma perché l'hai fatto?" domandò, perplesso. "Non ho granché da darti in cambio."

Il ragazzo lo guardò spaesato. "Stavate affogando" gli ricordò.

"Lo so, me ne sono accorto" sogghignò. "E quindi?"

"E quindi, cosa avrei dovuto fare?" chiese, allibito. "Lasciarvi affogare?"

Louis rise di gusto per l'innocenza del ragazzo. "Oh, beh, sono contento che tu non l'abbia fatto. Quanti anni hai?" domandò poi.

"Diciotto" borbottò il riccio, quasi offeso dalla sua risata.

Louis alzò un sopracciglio. "Non ci credo."

Il ragazzo sbuffò ancora. "Okay, diciassette" all'ennesima occhiataccia del ragazzo, il riccio roteò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto. "Da compiere, okay? Tra pochi mesi farò diciassette anni, siete soddisfatto?"

"Molto meglio. E sei?" chiese, squadrando da capo a piedi il suo vestiario.

Non indossava niente di troppo costoso, anzi. Erano quasi degli stracci, ma, addosso a lui, stavano divinamente. A Louis venne voglia di strapparglieli di dosso.

"Importa?" domandò.

Louis rise ancora. "Immagino voglio conoscere il nome della mia prossima conquista" si giustificò.

Drink and the devil had done for the rest.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora