III.

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Louis picchiettò ancora il piede sul legno della nave, allungando il collo per cercare di vedere se qualcuno, (a caso, ovviamente) stesso arrivando sulla nave.

Incrociò le braccia al petto e sbuffò nuovamente. "Ma dove saranno finiti?" brontolò.

Liam, accanto a lui, rise leggermente. "Ha detto che l'appuntamento era dopo due ore, capitano" gli ricordò. "Sarà passata appena un'ora."

"Beh—l'idiota doveva arrivare tra due ore, non Harry!" esclamò. "Che diavolo staranno facendo tutti e due?"

"Forse parlano degli ultimi sei anni della loro vita" propose, alzando le spalle e sedendosi sulle scalette della nave, poco dietro di lui. "Piuttosto" iniziò, schiarendosi con nervosismo la voce. "La ciurma?" chiese.

Louis lo guardò per qualche istante, per poi riportare subito il suo sguardo di fronte a sé, con la vana speranza di vedere arrivare Harry, con o senza Nick. "In giro a divertirsi, immagino" alzò le spalle.

"Oh" annuì leggermente. "E—qui c'è divertimento?" domandò.

Louis, a quel punto, aggrottò le sopracciglia, le braccia ancora incrociate al petto. "Se vuoi andare a farti un giro, Liam, puoi andare" disse, ancora confuso. "Non hai nemmeno bisogno di chiedere il permesso, qui me ne occupo io."

"No, no" scosse veloce la testa. "Io ho smesso di farlo, da tempo ormai. È ironico" ridacchiò un po'. "Lo facevo di più quando mia moglie era viva."

Louis si incupì leggermente alle sue parole, ingoiando un groppo di saliva a vuoto. "Ti manca?" sussurrò, pensando a lui, in un ipotetico futuro senza Harry accanto.

Louis, in verità, dubitava fortemente che dopo un anno appena si sarebbe ripreso in quel modo, ma era sempre stato molto melodrammatico come persona quindi, forse, esagerava nel pensare che la mancanza di Harry nella sua vita l'avrebbe distrutto per sempre.

Forse.

O forse no.

"Era la mia migliore amica, prima di essere mia moglie" spiegò, annuendo con il capo. "Quindi, sì, mi manca."

"Hai smesso di vivere, da quel giorno" dedusse Louis. "Ti si vede dal viso."

"Sopravvivo" rispose, solamente. "Questo è ciò che mi basta. Questo è ciò che mi merito."

"Ma..." Louis sembrò vacillare un po', indeciso se diventare un po' invadente o no. "Voglio dire, mi eri sembrato quasi più leggero, negli ultimi giorni" decise di dire. "Ti ho anche visto sorridere!" esclamò. "Cosa è cambiato?" domandò.

Liam si irrigidì a quelle parole. "Niente" rispose di getto.

"Non c'è niente di male, Liam, se qualcosa o—qualcuno ti ha fatto sorridere."

"Non so di cosa tu stia parlando, Louis" borbottò, incrociando le braccia, mentre le guance divennero leggermente più scure.

"Insomma" Louis si avvicinò a lui e appoggiò una mano sulla sua spalla, stringendola un po'. "Credo che a Zayn manchi" balbettò, un po' impacciatamente. "Non ha nemmeno avuto alcuna storiella a Tortuga per passare una sera a parlare con te."

Liam gli tolse con una certa scortesia la mano dalla spalla. "Ripeto: non so di cosa tu stia parlando."

"Liam" Louis sospirò ancora. "Devi smettere di vivere nel passato" affermò. "Devi permetterti di andare avanti."

Liam si alzò di scatto dalla scala, puntandogli un dito minaccioso contro. "Tra tutti, proprio tu ti permetti di farmi questo discorso?!" sbottò. "Proprio tu che pensavo avresti potuto capirmi?"

Drink and the devil had done for the rest.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora