I.

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Port Royal, 1685

Il giovane rimase completamente immobile con gli occhi sgranati nel sentire quel punto cruciale della storia che il maggiordomo gli stava raccontando. Si portò una mano sul capo e si scompigliò i capelli fastidiosamente corti, cercando di calmarsi a quella notizia.

"Vi prego" iniziò, sconcertato. "Non mi direte che la storia termina così. Non mi direte che rimane così tanto in sospeso."

Il maggiordomo sorrise leggermente. "Sarebbe alquanto tragico, non trovate?"

"Tragico non descriverebbe al meglio la situazione" scosse un po' la testa. "Rimarrebbe una storia incompleta e confusa."

"Confusa?" domandò a quel punto.

"Beh" il ragazzo sospirò. "Credo ci siano dei dettagli che mi disturbano un po'" spiegò. "Ecco perché attendo la fine della storia per poter chiedere chiarimenti."

"Sono certo che, a tempo debito, tutto vi sarà più chiaro, milord" lo rassicurò. "Adesso, vi farà piacere sapere che no, non è così che termina la nostra storia."

"Bene" annuì, con un leggero sorriso. "Anche perché non credo mi sia chiara la faccenda della maledizione" disse, grattandosi il capo. "Ne parlavate in senso figurato o letterale?" domandò.

"Letterale" rispose immediatamente, perdendo quell'accenno di sorriso che fino a poco prima increspava le sue labbra. "Il pirata Louis Tomlinson aveva davvero una maledizione sulle sue spalle."

"Questo ha a che fare con la faccenda in sospeso con il capitano della Ranger, vero?" domandò, inclinando il capo.

"Sì" annuì, sospirando. "Avete pienamente ragione, Milord."

"Ma sopravvive, no?" chiese a quel punto. "Insomma, so che gli ha appena tagliato la gola, ma mi rifiuto categoricamente di credere che sia morto in quel modo e in quel momento!" squittì indignato.

"Beh" il maggiordomo arricciò il naso. "Per fortuna, il pugnale non era troppo tagliente, ecco" annuì.

Il giovane aggrottò le sopracciglia. "Mi avete detto che Simon ha sfilato uno dei coltelli di Louis per poterlo uccidere."

"E' esatto, sì" confermò.

"Ha usato il coltello che Louis aveva rubato dalle segrete, vero?" chiese. "Un coltello che era chiuso lì dentro da anni e che, con ogni probabilità, aveva perso il filo."

"Sapete, avete davvero una mente brillante come dicono tutti" si complimentò.

Il giovane sorrise, alzando una spalla. "Lo so" disse, con vanto. "Ma ora vi prego di continuare" lo spronò. "Voglio davvero sapere come va a finire."

"Come comanda, Milord" gli sorrise, abbassando leggermente il capo in segno di riverenza.






Da qualche parte, nel mal dei Caraibi.

Louis sentiva il corpo implorare pietà e le sue ossa improvvisamente deboli. Gli succedeva ogni volta che aveva uno di quei momenti di completa pazzia che, da anni ormai, doveva cercare di controllare ogni giorno della sua vita.

Era un dolore sia fisico che mentale.

All'inizio, riprendere piena coscienza di sé era pressoché impossibile. I momenti istantaneamente dopo, gli ricordava a scatti.

Drink and the devil had done for the rest.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora