Capitolo 1

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                                                          Jennifer

Sono distesa nel mio letto troppo grande. La stanza è buia e fredda, come me. Dovrei dormire, è tardi e domani ho una presentazione importante a lavoro, ma non ci riesco, ho la mente confusa. Non so cosa sto facendo della mia vita.

Sarò schietta: dico parolacce e non sono mai dolce con nessuno. La vita è troppo breve per farsi scalfire dal giudizio altrui. Non mi importa dell'opinione di nessuno. Beh... di uno mi importava. Ma ora è acqua passata.

L'ho lasciato. Non dovrei parlarne, sono passati sei mesi. Ma quando una persona fa parte della tua vita per due anni e mezzo, è difficile farla scomparire come se non fosse mai esistita, e il bello è che l'ho lasciato io. 

Non me ne faccio una colpa. Sono cresciuta, ho aperto gli occhi e mi sono accorta di tante cose che non andavano bene. Era maschilista, sessista, omofobo, razzista, tutte qualità che non facevano di lui una bella persona. So che ci sono sempre state queste caratteristiche della sua personalità, ma forse io semplicemente e inconsciamente facevo finta che non esistessero e mi ripetevo che andava tutto bene. A dire il vero non ci sono poi stata così male. Mi sono riavvicinata a mia madre, alla mia famiglia, ai vecchi amici. Ho pianto un sacco i primi due giorni. Mi ricordo lo scorso agosto in cucina di mia nonna, lei mi consolava e mi sussurrava che andava tutto bene e più lei lo faceva, più io piangevo. E' stata dura per lei vedermi così, da quel momento ogni volta che vede mia madre, le chiede come sto e se va tutto bene. 

Beh io sto bene, adesso. Tutti i miei colleghi dicono che sono più felice e più simpatica. Perfino Carol, con cui ho avuto una importante amicizia un paio di anni fa, finita drasticamente, ha detto che sorrido di più e che mi sono tolta il bastone dal culo. Cazzo, perfino lei.

Elektra, dal canto suo. Sa quello che sento veramente. Sa che mi brucia ancora, non perché sia finita, ma con la facilità con cui si è trovato un'altra. Mi sento LEGGERMENTE presa per il culo. La mia migliore amica è la mia salvezza, non so cosa farei senza di lei. Mi ha aiutata così tanto. Avevo bisogno di svegliarmi. Perciò, sapete come si dice. Move on, sono andata avanti.

La sveglia segna le 2.36 e io sono completamente attiva. Cazzo, dovrei dormire. Sto pensando a lui, Ryan, il mio collega di lavoro sexy. Ha solo due anni più di me, ma sembra che sia di un'altro livello. Con quelle sue spalle muscolose, le gambe sode, sento una pressione al basso ventre ogni volta che lo vedo... Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il frigo in cucina. Non voglio accendere le luci, perciò vado alla cieca. Casa mia non è molto grande, ma moderna e luminosa. L'ho ristrutturata recentemente, ora dominano il bianco, il nero e il grigio. Avevo bisogno di cambiare.

Prendo del succo d'arancia fresco e lo allungo con delle gocce per dormire. Cazzo, non dovrei prendere sonniferi alla mia età, ma almeno mi fanno dormire. Dovrei evitare di fare questi pensieri, ma ogni volta che chiudo gli occhi vedo quel culo fantastico e quella schiena scolpita... Cioè, immagino che lo sia, non l'ho mai visto a torso nudo. Sono proprio presa male.

Torno a letto e mi distendo, spero proprio che non sarà una giornata di merda.

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