Capitolo 4

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                                                                 Jennifer

Il ristorante è bello, con luci soffuse per dare un senso di intimità. E' un posto per coppie, si vede, non propriamente dove porteresti una tua collega per parlare di lavoro. I tavoli piccoli e quadrati fanno capire che è difficile trovare famiglie qui, e i tipi di tovaglie mi sanno di lusso e soldi.

Ci si avvicina una cameriera, mi chiede il cappotto e poi ci accompagna al tavolo. Supera la grande sala per avviarsi verso le salette private. Non credevo volesse tutta questa intimità, ma forse mi piace. La stanza è tutta per noi, c'è un unico tavolo e una enorme finestrata che da sul giardino interno. L'azzurro e il blu dominano e al centro della stanza, vicino ai bicchieri c'è una semplice candela. Un'aria romantica, non esattamente quello che sto provando io, in realtà: passione e lussuria mi inebriano la mente e quasi non distinguo le parole della ragazza. 

Ryan mi passa una mano sulla schiena mentre ringrazia la cameriera e mi accompagna verso il tavolo. Un brivido mi passa attraverso, ha appena acceso ogni nervo del mio corpo.  <<Sembra proprio un bel posto>> <<Sì, in effetti è magnifico. Me l'ha consigliato una mia amica, dice che qui il cibo è favoloso>> rispondo. Ci sediamo e subito ci portano i Menu. Ordinerò un'insalata come al solito, dopo aver visto le sue gambe mentre guidava, mi è passato completamente l'appetito e ho fame di altro in questo momento. Fame di lui. Ho un'irrefrenabile desiderio di toccarlo: passargli le dita tra i capelli, sentire la sua barba addosso a me mentre mi provoca piacere, le sue mani sul mio corpo. Sei persa, tesoro. Sì, completamente persa. Non so che mi prenda, forse è il caldo, forse è l'ambiente o magari è la corsa in macchina di prima, ma so per certo che non posso fare altro che pensare a come sia nudo: sopra di me, sotto di me... 

Ho le mani sopra il tavolo mentre sorseggio un po' di vino bianco e la sua mi sfiora con il dorso. Non posso fare a meno di guardarlo e mi accorgo che anche lui guarda me: un'attrazione così, intensa, animale, non l'avevo mai provata prima. Vorrei saltargli addosso e mi ha appena sfiorata. <<Allora, che tipo di nuovo progetto ti andava di proporre?>> Una domanda semplice, ma in realtà non avevo voglia di parlarne, perciò resto vaga. <<Un nuovo Hotel. Mi piaceva l'idea di un posto per coppie: nuovi amori, vecchi amori...>> <<Un posto romantico quindi. Come te?>> Il nostro studio si occupa di compravendita di immobili: trasformiamo vecchie case o palazzine, in abitazioni di lusso e a volte ci concediamo di osare un po' di più, un Hotel per esempio. <<Penso che in pochi mi definirebbero romantica, tutt'altro in realtà>> <<Eppure hai una bella aspirazione, romantica>> Le sue labbra si muovo e mentre beve un sorso di vino intravedo la sua lingua. Quanto avrei voglia di succhiarla, di vedere che magia potrebbe fare su di me... Probabilmente dovrei spostare il discorso su qualcos'altro, magari di meno formale.

<<Ryan, mi piacerebbe conoscerti un po' meglio. Che sai dirmi di te?>> Bugiarda, sai tutto di lui. Tengo a freno la vocina nella mia testa, non voglia darle ascolto. <<Beh, la mia vita non è complicata: dopo aver finito il college mi sono trasferito qui in cerca di lavoro. Devo dire che sono stato piuttosto fortunato a trovarlo subito>>. Nei suoi  occhi c'è una luce maliziosa, non capisco a quello che pensa. Oh, certo che lo sai e tu pensi alle stesse identiche cose.  <<Vorrei baciarti>>. Due parole e io resto di sasso. Non ci credo, lo ha detto. Impossibile. Così, senza preavviso? 

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