Capitolo 3

23 0 0
                                    

Ryan

Sono nervoso, mi sudano le mani e non faccio che passarmele tra i capelli. Ho cercato di vestirmi elegante: un maglione grigio sopra la camicia bianca e un paio di jeans. Sono nella mia Maserati e non mi decido ad uscire per andare a chiamarla. Ha un bella casa, moderna, lineare, ma sembra accogliente e luminosa, proprio come lei.

Finalmente alzo il culo dal sedile dall'auto e busso. Non si fa attendere e pochi minuti dopo mi apre la porta. Cazzo, è uno schianto. I capelli biondi le ricadono sul seno in onde morbide, un trucco naturale su quel bel viso delicato, un tubino nero senza spalline le avvolge il corpo. Semplice, ma bellissima. Ha un paio di tacchi vertiginosi che la sollevano da terra, ma nonostante questo il suo viso mi arriva al petto. Sono un 1 metro e 80 e lei sembra così minuta e fragile. Ha le curve nei posti giusti, un seno prorompente e un sedere da urlo. Ha delle gambe che sembra non finiscano mai. Mi saluta e esce di casa chiudendo la porta. Non posso fare a meno di indugiare un momento di troppo sul suo seno. Datti una calmata. L'accompagno verso la macchina e le apro la portiera, per poi correre dalla parte del guidatore.

<<Una granturismo sportiva, eh?>> Mi giro ad osservarla, come fa a sapere il modello della macchina? Il marchio capisco, ma il modello. Deve aver notato il mio sguardo sorpreso, perciò mi risponde <<Mio padre è un appassionato di auto, perciò me la cavo>> Ancora quel sorriso dolce, sento già una fitta in mezzo alle gambe. <<Non credevo ti intendessi di auto>> le rispondo facendo finta di essere calmo, quando in realtà vorrei saltarle addosso. <<E' un mio piccolo segreto>> <<Uno? Quindi vuol dire che ce ne sono altri. Non vedo l'ora di scoprirli tutti>>. Cazzo, l'ho detto ad alta voce? Complimenti, genio. Le sfioro una coscia, non resisto. Sento che il suo respiro accelera, mi vuole, si vede, non credevo di farle questo effetto. E lei fa lo stesso a me.

Le sposto i capelli dietro l'orecchio e lei mi prende la mano, se la mette sulla guancia e socchiude gli occhi. Dio, come mi eccita, se non ci muoviamo potrei scoparla qui e subito, e siccome la mia auto non è tutta questa comodità, meglio andare. Metto in moto e faccio salire di giri il motore, sembra che le piaccia. Parto e arrivo quasi subito ai 100 km/h, il suo viso è raggiante. <<Ti piace?>> le chiedo, <<Adoro la velocità, mi eccita.>> Le sue labbra si increspano in un sorriso seducente, mi provoca e devo dire che non mi dispiace. Sento la mia erezione scoppiare e ho paura che mi si lacereranno i pantaloni. Decido di rallentare, il ristorante è vicino e vorrei godermi questi momenti da solo con lei.

Passioni e TormentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora