I feel like we're as close as strangers

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-Colazione fuori con muffin a volontà e un sorriso stampato sul volto, ti senti davvero in colpa Rose- Shawn beve il suo caffè mentre mi guarda con un sopracciglio alzato

-Io? Pff, io non provo sentimenti di alcun tipo, ho il cuore di pietra, credevo che ormai lo avessi capito- stacco un pezzetto di ciambella e lo porto alla bocca; il mio stomaco, però, è ancora chiuso in una morsa da ieri sera, e non vuole proprio saperne di aprirsi. Non che ci sia niente di male, anzi, mi farebbe un piacere, ma vorrei che almeno smettesse di darmi la nausea ogni volta che incrocio lo sguardo di Shawn.

-Oh già hai ragione, me lo ero dimenticato- ridacchia debolmente incastrando tra le labbra un intero muffin e mettendo gli altri dentro il sacchetto di carta che ci hanno dato prima. –Ora però dobbiamo andare, tra un quarto d'ora devo essere in studio-

-Okay okay- mi alzo di scatto e afferro la borsa, lui mi guarda di sbieco, andiamo, dovrei essere io quella arrabbiata. –Che c'è?-

-Va tutto bene?-

-Sì perché?-

-Non hai finito- indica la ciambella con la glassa che sta ancora sul tavolo, sospiro, non mi va proprio.

-Oh non fa niente, veramente, non avevo tanta fame- lo supero uscendo dallo Starbucks, l'aria calda di Los Angeles mi investe. Vedo la gente camminare ancora in shorts succinti e pezzi di sopra del costume, e penso che io non potrei mai fare una cosa del genere, per tantissimi motivi.

-Rose mi guardi un attimo?- posa una mano sulla mia spalla costringendomi a voltarmi verso di lui. Le sue labbra si curvano appena prima che il suo braccio si posi sulla mia schiena e mi stringa contro il suo petto. –Lo sai che ti voglio tanto bene vero?-

-Te ne voglio tanto anche io, davvero, anche se non sembra. Sei l'unica persona a cui sia riuscita ad affezionarmi dopo l'incidente-

-Vai ancora dalla psicologa?-

-Dovevo ricominciare oggi ma sai com'è, devo passare la giornata con uno dei miei cantanti preferiti, non potevo proprio rifiutare- si stacca da me prendendo il mio volto tra le mani e sorridendo. –Quindi non è che sapresti dirmi dov'è Ed Sheeran in questo momento?-

-Rose ti ho mai detto che sei odiosa?-

-Un paio di volte effettivamente- gli do una leggere spinta ed esco dalla borsa le chiavi della Vespa. –Eri già salito con me, vero?-

-Sì tranquilla, conosco la tua guida...sportiva-

-Ehi, vedi che ti lascio a piedi- gli lancio il casco, che lui afferra al volo, ridendo. Sa meglio di me che non lo farei mai, che preferirei tenergli il muso piuttosto che abbandonarlo per le strade di Los Angeles.

-Ti ricordi la strada per andare allo studio?-

-Ho la memoria fotografica e l'ipertimesia, te lo sei dimenticato?-

-Ma un pessimo senso dell'orientamento- prende posto dietro di me allacciando le braccia intorno ai miei fianchi.

Mentre metto in moto, sento le guance diventare sempre più rosse e la temperatura del corpo aumentare vertiginosamente.

Mi guardo intorno, curiosa di accorgermi che, in fondo, Los Angeles non mi è mancata per niente. Non so cosa ci sia che non vada in me, cosa spinga a non amare quella città che è vista come un sogno per tutti.

Sono sempre stata attratta da metropoli come Londra, Vienna, Parigi, New York, San Francisco, ma non dalla mia città natale, forse perché l'ho sempre associata al cinema e, di conseguenza, a tutte le modelle e ragazze perfette che, ogni anno, giungono qui per riuscire a diventare famose. Stereotipi a cui io non potrò mai agognare, nemmeno se smettessi improvvisamente di mangiare.

Changes|| Shawn Mendes(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora