sixth

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Guardo la casa al buio. È terrificante. Non ci voglio entrare. Una sensazione di terrore mi pervade. Come un'automa mi giro verso Shawn e lo guardo.  Cerco qualcosa con cui sentirmi sicura. 《Sei terrorizzata, te lo si legge in volto; cosa succede?》. In preda al panico balbetto qualcosa《n-no so il perché ma non ci voglio entrare; non ci voglio più stare》dico tutto d'un fiato indicando la costruzione buia. Silenzio. Shawn mi sta guardando e mi sento in imbarazzo. Non so cosa dire e il mio cercello è andato in tilt. 《Facciamo cosi': vieni a dormire da noi. Ritorniamo indietro; viene con noi papà e prendiamo tutte le tue cose e ti trasferisci da noi.》Non ci credo. *non posso; non voglio essere di troppo*penso. 《No..non voglio dis-》. Come se ci conoscessimo da una vita, lui ha capito, mi prende una mano, guardandomi e con tono sicuro annuncia《ehi, ehi, non disturbi affatto. Non ti preoccupare. Ci farà tanto piacere avere qualcuno in più a casa nostra. Ti troverai benissimo. Tranquilla.》Non so cosa dire. L'unica cosa che riesco a fare è sorridere. Subito mi guarda e ricambia il gesto con suo sorriso che mozza il fiato. 《Grazie, sei bellissima》arrossisco e mi ricordo perché mi ha ringraziato e mi sento al settimo cielo. Fa retromarcia e torniamo da dove siamo arrivati. Bussiamo alla porta e i soui genitori, appena mi vedono, mi corrono in contro sorpresi. Shawn spiega brevemente la decisione che avevamo preso poco fa in macchina e chiede se posso trasferirmi da loro fino a che le cose non si sarebbero indirizzate in un modo migliore. Il padre ci offre una mano per il trasloco inaspettato. Saliamo in macchina e ritorniamo a casa mia. Arrivati davanti al vialetto faccio un profondo respiro e mi dirigo verso la porta. Davanti all'ingresso cerco le chiavi nella mia borsetta. Le tiro fuori, le infilo nella serratura per poi farla scattare più volte. Al quarto suono apro la porta e accendo la luce. 《Benvenuti nella mia piccola e accogliente casa》. È molto semplice: una cucina e un salotto non troppo moderni al pian terreno. Le scale al centro portano e davanti all'ingresso portano al piano di sopra dove c'e' un bagno, una camera e uno studio. Ed infine una soffitta. 《Ma che bella!》esclama Shawn. 《Io mi occupo della sala e della cucina, voi due andate su》ci ordina Manuel. Salgo le scale salita a ruota da Shawn con in mano diversi scatoloni piegati ancora da montare. Prima svuotiamo lo studio e poi le cose necessarie in bagno. Infine andiamo in camera mia. Suo papà ha ormai finito; mancano solo le ultime cose. Tutte le cartelle e i documenti più importanti sono stati già messi via. 《Che bella camera!》dice il ragazzo. 《Non è un gran che! L'ho risistemata io...mi piacerebbe averne una più moderna e con un pizzico di "romanticismo"...sai da ragazza. Dovrebbe essere un posto tutto mio.》《Da dove cominciamo?》mi domanda. 《Dall'armadio dei vestiti.》. Apro l'armadio e tutti i cassetti dove posso trovare un mio capo d'abbigliamento e li mettiamo nelle valige che abbiamo trovato in soffitta. Piene, le mettiamo in bagno in modo tale che non ci diano fastidio. Prendiamo un cartone e lo riempiamo con tutti i libri e i quaderni dell'università.《Quanti libri, cosa studi?》《arte in generale. In tutti i suoi campi.》《ovvero?》mi chiede Shawn perplesso. 《È complicato, un giorno te lo spiegherò bene.》Chiudiamo l'ultimo scatolone dei libri, delle cose di scuola con tutti i miei pennelli, le tempere, i pastelli, le squadre e insieme ci aggiungo il tubo e il blocco dove tengo i fogli dei miei progetti. Tutti in mano di Shawn che li porta giu'. Ho provato a propormi di aiutarlo ma alla fine mi risponde sempre con《sei ancor troppo debole, tranquilla》*mamma mia come è testardo* penso. Poco dopo risale《ora che cosa c'e' da prendere?》. Mi dirigo verso un angolo della stanza. Afferro la lunga custodia di stoffa e gliela porgo insieme ad un altra che, nello spostamento, ha creato dei suoni che adoro sentire. Shawn li prende e incuriosito mi chiede《e queste cosa sarebbero?》《arco, e feretra con frecce》rispondo come fosse normale. 《Per uccidere qualcuno?》scherza. 《No, non lo farei assolutamente; tiro, mi piace tirare...è..è..》non trovo le parole giuste e lui capisce il mio stato di timidezza 《tranquilla, me lo spiegherai》. *dio che dolce* penso. Gli lascio anche la mia chitarra nuova dentro la sua custodia. Lui la prende in mano e, capendo il contenuto della custodia, sfoggia un bellissimo sorriso a trentadue denti. Si gira, scende e in un attimo ritorna su da me. È appena tornato quando un rumore sinistro mi arriva alle orecchie. "Pericolo" pensa il mio cervello. Do' le spalle alla finestra mentre Shawn è davanti a me sulla soglia della mia camera. Subito d'istinto mi giro e la finestra e' aperta. Un'aria tiepida di una tipica sera di fine primavera mi accarezza il viso e Lui è la sul davanzale.

My Essence || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora