Robots - Another Chance

Capitolo 5 - Nel nido del passero

Non riuscivo a smettere di pensare a quell'uomo con l'impermeabile. Orami era passata più di una settimana da quando lo avevo visto per la prima volta.
L'avevo incontrato in più occasioni, nei giorni seguenti: si dileguava sempre nell'ombra di un vicolo e, nonostante avessi provato a seguirlo, non lo trovavo mai, come se si fosse volatilizzato.
Ora però ero decisa a prenderlo: volevo scoprire chi era, a qualunque costo.

Era un sabato, perciò non dovevo andare al lavoro. Uscii di casa e mi diressi verso un parco lì vicino. Durante il tragitto, feci attenzione a chi mi stava intorno, ma non notai nessuno di sospetto.
Mi sedetti su una panchina, noncurante, e poi lo vidi: nascosto dietro ad un albero, che mi teneva d'occhio. Lo guardai per un po' con la coda dell'occhio, per poi alzarmi e dirigermi nella sua direzione.
Si girò e si allontanò a passo svelto.
Aumentai anch'io l'andatura.
Quando lui cominciò a correre, lo imitai.
Si diresse verso un vicolo. Sembrava fin troppo facile.

Che sia una trappola? Pensai.

Non potevo lasciarmi fuggire quell'occasione, era troppo ghiotta.
Con un ultimo scatto lo raggiunsi e mi buttai addosso a lui.
Provò a tirarmi un calcio, ma non sentii nulla. Lo tenevo bloccato a terra senza troppa fatica. Era un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi scuri, quasi neri.

- Chi sei? - lo aggredii, minacciosa - Perché continui a seguirmi? Te l'ha ordinato qualcuno? Chi? Parla!
Il ragazzo si mise a ridere. Sentii un'altra risata provenirmi da dietro e mi voltai di scatto.

- Sarah?! - La mia amica mi stava fissando mentre se la rideva sotto i baffi. Allentai confusa la stretta sul ragazzo, che si scostò da me divertito.

- Avresti dovuto vedere la tua faccia
Kira! Impagabile! Il miglior scherzo che abbia mai fatto a qualcuno! Quando mi hai parlato del tizio con l'impermeabile, non immaginavo che sarebbe potuto essere uno scherzo epico!

- Si può sapere che razza di idea ti è venuta in testa? Per me è una faccenda seria, cribbio! E chi è lui? - indicai il ragazzo, furiosa.

- Lui è Ethan, il mio ragazzo. Te ne avevo parlato, no? Quando gli ho proposto questa cosa ha accettato subito!

- Piacere di conoscerti Kira! Sei forte, davvero. Ti alleni da qualche parte? -disse lui mentre si massaggiava i polsi.

- Voi non capite, c'è qualcuno che continua a seguirmi. Non è un gioco, mi stanno spiando di continuo, magari proprio adesso. È meglio per tutti se mi lasciate in pace.

Mi avviai verso la strada, decisa ad andarmene e stare lontano da Sarah finché non avessi chiarito la situazione, quando notai qualcosa al margine del mio campo visivo.
Un passero mi stava guardando con due occhietti vispi. Mi osservò per un po' e poi volò via.
Lo vidi dirigersi verso un capannone fatiscente e scomparire dietro a una macchia d'alberi.
Andai a casa a passo svelto, non badando troppo a ciò che avevo visto.

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Armeggiai un po' con le chiavi e finalmente trovai quella giusta.
Girai la maniglia della porta ed entrai.
Le chiavi mi caddero di mano quando vidi ciò che mi si parava davanti: la mia casa era devastata, i mobili rovesciati.
Le poche cose che avevo erano sparse sul pavimento.
Mi aggirai sgomenta. Chi poteva aver fatto tutto ciò?
Sapevo già la risposta.

All'improvviso sentii qualcuno afferrarmi da dietro e calarmi un cappuccio sulla testa. Mi divincolai, ma prima che potessi colpire, una scarica elettrica mi attraversò il corpo, seguita da un'altra e un'altra ancora, finché non vidi tutto farsi scuro e svenni.

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- Allora Echo, cosa mi dici di KR-7?
- L'abbiamo catturata, Signore.
- Bene. Appena si sveglia, procedete con la Fase 2.
- Sissignore. Sarà fatto, Signore.
- Ah quasi dimenticavo. Complimenti per l'idea del drone-uccello. Me ne ricorderò.
- La ringrazio molto, Signore. Posso andare, adesso?
- Sì, Echo. Sei congedato.