Come si può condannare la sofferenza?

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Ho paura di confidare agli altri i miei problemi: non voglio sentirmi giudicata o condannata. Non voglio essere trattata come una bambina capricciosa solo perché il mio dolore non è causato da malattie, morti o povertà. Io non giudico le mie sofferenze alla pari di chi "soffre veramente", ma ciò non vuol dire che la mia vita sia tutta rose e fiori: anche io ho il diritto di essere confortata. Anche io ho il diritto di essere aiutata prima che le mie debolezze si tramutino in vuoti incolmabili. Spesso si cerca di consolare soltanto chi ha un indubitabile motivo di sofferenza. Si trascura chi è leggermente triste finché non è troppo tardi per correre ai ripari.  

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