2018:QUARTA PARTE

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La mia testa pulsa dal dolore, ho un taglio sulla parte destra del mio viso e un male cane alla gamba sinistra.
Vedo che Luke e Albert non sono in condizioni migliori,
-sembra che ci abbia attutito la caduta- dico riferendomi alla sostanza gialla in cui siamo immersi.
Siamo in una stanza simile a un tunnel piena di tubi fumanti e c'è un pesante odore di uova marce.
Davanti a noi si trova imponente una porta circolare con una maniglia sul lato, visto che ci è impossibile fuggire decidiamo che è la nostra unica possibilità.
Nonostante la situazione critica non ci facciamo prendere dal panico, sembra che abbiamo già capito che l'ultima cosa che ci serve è un amico urlante in difficoltà.
Ci avviciniamo alla porta, -forza apriamola- incoraggia Albert, e con uno sforzo disumano apriamo la pesante porta blindata, ciò che vediamo farebbe urlare come una ragazzina anche il più macho dei bodybuilder dopati.
Un cilindro verticale pieno di un liquido azzurro cristallino contiene un uomo, o un ragazzo, che sicuramente starà affogando.
Ci fiondiamo verso il cilindro e con il primo oggetto che ci capita sotto mano ( una tastiera di un computer) ci mettiamo a battere contro il vetro.
Il risultato è una tastiera rotta e dieci minuti persi.
Passiamo le tre ore successive a cercare un via d'uscita, il laboratorio è enorme, ha le dimensioni di metà campo da calcio ed è pieno di scrivanie con computer, scaffali pieni di libri, sembrerebbe tutto normale a parte la capsula contenente un ragazzo attaccato a dei tubi, che si trova proprio al centro del laboratorio.
Sembra che non ci siano uscite, ma almeno c'è corrente, probabilmente qualcuno era qui fino a poco fa.
L'unica cosa che ci rimane da fare è accendere i computer. Qui casco bene, facendo una scuola a indirizzo industriale me la cavo con i computer
Accendiamo quello più vicino, monta un sistema operativo che non conosco, è pieno di cartelle contenenti file in codice binario, io l'ho studiato ma sarebbe impossibile decifrarli senza un manuale o un programma apposito. Poi mi viene un idea, vado su un sito che uso spesso a scuola, copio il testo in codice binario e il sito lo traduce.
Ciò che leggiamo ci lascia senza parole e quel luogo ci sembra fin troppo spaventoso.

Storie di KV5 (IN COMPLETAMENTO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora