2018: QUINTA PARTE

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20/05/1999
Progetto Genesi
Dott. Martin *****
Oggi 20/***1*99, abbiamo iniziato il ******** Genesi. Un embrione è stato innestato in una ******* **********, con l'intento di creare un individuo geneticamente potenziato.
Ottenere un computer umano, in grado di ******** calcoli e contenere inf********* senza limiti di memoria.
Ora seguiranno 12 pagine illustrative del progetto nei più intimi dettagli.

"Non tutto il testo era stato decriptato, e ho deciso di evitarvi 12 pagine di dettagli scientifici."

Rimasi pietrificato da ciò che lessi.
Un individuo geneticamente potenziato..
Questo ragazzo era un superuomo? Sembrava uguale a me e ai miei amici eppure aveva quel qualcosa di particolare, diverso.
Non potevamo lasciarlo li, ma non potevamo neppure portarci dietro un ragazzo nudo.

Quello che facemmo fu stupido, irrazionale e avventato, ma d'altronde eravamo dei ragazzini e non capivamo la gravità del nostro gesto.

Spento il computer, andai verso il pannello di controllo vicino alla capsula, volevo tirare fuori quel ragazzo ma il pannello chiedeva una password, così senza esitazione Albert prese un estintore e ruppe il vetro della capsula.
Il ragazzo cadde a terra con un tonfo, sul pavimento si stagliava una pozzanghera appiccicosa con dei pezzi di vetro che ci galleggiavano sopra.
Io e Luke aiutammo il ragazzo ad alzarsi, era cosciente però mentre lo stavamo facendo sedere, qualcuno colpì la porta da cui eravamo entrati.

Pum! Pum! Pum!

Si aggiunse anche il sottile rumore di una fiamma ossidrica.

Stavano per entrare, chi era? Loro ci avevano gettati li? O forse era la polizia....forse volevano solo salvarci...o ucciderci...
Daltronde se dei ragazzini fossero venuti nel mio laboratorio segreto gli avrei uccisi...

Non potevamo scappare, non potevamo nasconderci e avevamo appena rotto una capsula, cosa potevamo fare?

Non  illudetevi, non ci sarà un fortuito caso che salverà i protagonisti.
Nessun eroe misericordioso che li protegga, perché questo è il mondo reale.

Con un tonfo la porta si aprì, quattro uomini entrarono, avevano divise gialle come quelle anti-radiazioni, indossavano anche delle maschere anti-gas.

Il più piazzato dei tre disse:- Non vi preoccupate...Andrà tutto bene-.
Dopo di che un fumo verdognolo raggiunse le mie narici e  caddi nel nero baratro del sonno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12, 2021 ⏰

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