○Capitolo 1 - Prologo.

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Memories of a time to come.


Capitolo 1 - Prologo.


Immagini confuse si susseguivano nella sua mente in un turbine impazzito.
Rumori e suoni di ogni tipo gli assordavano le orecchie, impedendogli di capire con chiarezza cosa fossero, a cosa fossero legate, a chi appartenevano le voci che sentiva in sottofondo.
Sembrava cantassero.
Canzoni allegre riempirono gli spazi, poi il clangore delle spade e grida di lotta si sostituirono ad esse.
In piccoli flash scorse un sorriso, una lunga treccia bionda tutta sfatta, due occhi scuri che lo osservavano ridenti.
Chi era?
Quell'immagine svanì, sostituita da altre confuse e veloci.
Poi vide nero, rosso e di nuovo nero.
Gli sembrò di poter percepire la terra fresca sotto i polpastrelli, il sapore della pioggia sulle labbra e di udire il ticchettio di essa sul terreno, molto vicino alle sue orecchie.
Ma poi, altre voci affollarono la sua testa - stava impazzendo - sovrastando il resto.
Quello che sentiva ora sotto le dita era la morbidezza della pelle di qualcun altro.
Chi era?
Di nuovo, quel sorriso gli affiorò alla mente, più nitido seppur sempre sfocato.
Vide quelle labbra sottili muoversi, pronunciare parole che non riusciva a sentire.
Poi, i suoi occhi, profondi e scuri come la notte lo catturarono, lo rapirono, lo scrutarono fin dentro l'anima da dietro le lunghe ciglia bionde.
Chi era?
Perché non riusciva a ricordare?
Cos'era successo?
Era forse morto?
Stava forse sognando?
Era un incubo, quello?
Doveva esserlo.
Lentamente, il volto di quella giovane donna gli apparve sempre più nitido.
La sentì ridere, un riso che presto si tramutò in pianto, rabbia, sangue prese a scorrerle sul viso da una ferita alla tempia.
Voleva fare qualcosa, aiutarla, ma come?
Non percepiva più il suo corpo.
Le sue mani non stavano toccando nulla e i suoi occhi... i suoi occhi stavano veramente vedendo? Le sue orecchie stavano veramente ascoltando?
Poi tutto venne avvolto da una luce bianca, accecante, e l'ultima cosa che vide prima che tutto divenne di nuovo oscurità, furono gli occhi di lei che lasciavano cadere copiose lacrime di dolore.




Aprì gli occhi.
Ricordava.
Ricordava ogni cosa.
Si ricordava di lei.
E ora lo sapeva, sì, ne era certo: quello sguardo non avrebbe mai più lasciato il suo cuore.

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