Heart Attack ~ Tao

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C'è un motivo per cui si fanno sogni. La notte è il momento dell'inconscio che si fa spazio, sostituendo la ragione che agisce di giorno.
I miei sogni, purtroppo, sono tutti tormentati da incubi.
C'è solo un momento in cui questo inesorabile momento di panico finisce: quanto la tua immagine confusa e sbiadita, ma comunque  meravigliosa, si rivela per qualche istante.

Giorni 1

Mi chiamo ZiTao.
Ho 21 anni.
Vivo a Pechino.

Questo è tutto quello che ricordo della mia vita da quando mi sono svegliato in ospedale.
Trauma cranico e trauma post-stress.
A quanto pare, ho subito un forte stress in seguito al naufragio di una barca.
12 dispersi.
7 morti.
Tre mesi fa sono salito su questa barca per una vacanza, la nave ha avuto dei problemi e siamo naufragati.
Molti sono stati trovati subito, ma sono sorti dei problemi per una decina di persone.
Sono ancora alla ricerca di due dispersi che per quanto le ricerche siano assidue da tempo, ormai, non sono stati trovati tutti.
Per quanto mi hanno raccontato, sono stato riscovato su una piccola scialuppa di legno completamente disidratato. Sarei morto se una aereo non mi avesse avvistato da lontano.
È stato un colpo di pura fortuna, dicono.
Da quando mi hanno portato all'ospedale sono stato in coma per due mesi : questo significa che sono stato solo e sperduto per un mese intero.
Mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere.
Tutto ciò che so della mia vita, di me e del mio passato é che mi chiamo Tao, sono un ventunenne che vive a Pechino.
I miei genitori mi hanno cercato in lungo e largo e parevano contenti di vedermi. È strano, però, che io non riesca  nemmeno a ricordarmi il loro nomi.
È già tanto se ricordo il mio.

Giorno 2
-Corri! Corri più veloce!- una voce mi sta urlando di andare più veloce, anche se le mie gambe sono ormai al limite.
Perché sto correndo?
Mi guardo intorno ed è tutto confuso.
È buio e sono in mezzo ad un bosco.
Qualcuno, davanti a me, mi sta gridando di andare più veloce -Muoviti Tao, ti prenderà! - grida la voce.
È femminile.
Sicuramente di una ragazza giovane, ma non mi è chiaro chi sia.
So solo che lei tiene alla mia salvezza e allo stesso tempo io voglio che lei sia al salvo.
- Ti sta per raggiungere!- grida ancora.
Non so cosa ci stia inseguendo, ma cerco di andare più forte e usare tutta l'energia che ho in corpo. Quando scopro di non averne più, so che è finita.
Mi chiedo perché lotto ancora.
Mi ci vuole tempo a capire che sono caduto a terra perché ho perso da tempo sensibilità alle gambe.
Sento la testa battere forte per terra e qualcosa afferrarmi le gambe.
- Tao!- grida di nuovo la ragazza.

Mi sveglio di soprassalto.
Respiro grandi boccate d'aria come se stessi soffocando o l'aria nella stanza si fosse appesantita.
Mi metto a sedere: occhi sbarrati e pelle sudata. Mi guardo attorno.
Sono su un letto e ci sono delle macchina che suonano.
È buio.
Sospiro e il panico si impossassa di me, il mio incoscio ricollega subito il buio a qualcos'altro da cui sto scappando.
Mi giro e cerco qualcosa che mi salvi, o forse qualcuno.
Non ne ho idea.
La porta si spalanca rivelando una luce intensa che quasi mi acceca.
Mi copro immediatamente gli occhi e vedo una figura entrare, quest'ultima si avvicina al mio letto tanto quanto basta per farsi riconoscere subito
- Mamma?- sussurro a fatica, sono ancora stordito e sto tentando ancora di recuperare fiato.
- Tesoro, che succede? Stai bene? Ti ho sentito urlare- si avvicina a me per poi abbracciarmi.
Più la stringo tra le mie braccia e più sento il panico scivolare di più.
Mi lascio cullare da lei, dalla sua voce dolce e bassa che riesce a tranquillizzarmi. Quando mi sento più al sicuro, mi stacco.
- Hai fatto un incubo?- mi chiede. La prima cosa che leggo, quando la guardo negli occhi, é la preoccupazione.
- Sì, ma niente di che- mento, trovo inutile appesantirla con queste cose.
- Vai a riposare mamma, ora sto bene- le prendo la mano, accarezzandole il viso.
- Sicuro? Posso rimanere qui, se vuoi-  dice con premura.
Vorrei che rimanesse qui, che mi stringesse ancora tra le sue braccia difendendomi dai sogni.
Ma so che è la cosa più egoista che le potrei chiedere. Scuoto la testa e le faccio cenno di andare via, quindi lei si alza e mi bacia la fronte prima di uscire. In quell'esatto instante la mia mente ricorda mia madre baciarmi la fronte dopo aver letto la favola della sera.

Exo ~ One shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora