Heaven pt. 2 ~ Suho

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"A quel punto quale significato avrebbe la vita?".

Quella fottuta domanda si era fissata nella mia mente per colpa sua.
Quella stupida ragazzina era arrivata e si era presentata in modo innocente e genuino, per poi sconvolgermi l'esistenza.

Anzi, non aveva avuto tale impatto su di me. Diciamo solo che mi aveva incasinato la mente che in questi anni si era abituata all'ordine e alla rassegnazione.

Perché dare una luce a chi vaga nel buio da sempre? É come farlo accorgere della sua miserabile condizione e di come non possa uscire da essa.

Era malefico, lei lo era.

- Sempre a pensare, non ti fa male la testa?- Sehun si avvicinò con il suo solito sorrisetto derisorio e si sedette accanto a me sulla solita panchina.

- Invece fa bene. Dovresti provare ogni tanto- risposi facendolo ridere.
Accennai un sorriso, in queste cose Sehun era inattaccabile e per questo mi stava simpatico.

- A che pensi stavolta?- chiese accendendosi l'ennesima sigaretta.
Potevo riconoscere l'odore di Sehun ad occhi chiusi. Sapeva di lavanda e sigaretta al mentolo, una combinazione strana.

- Nulla di che- mormorai scuotendo la testa.

- Oggi che giorno é? Vengono i due ragazzini nati con il cucchiaio d'argento in bocca?- chiese Sehun aspirando.

- Credo di sì- mormorai. Ero più che sicuro di ciò, era passata un'intera settimana da quando quella domanda mi aveva fatto impazzire.

Avevo trovato risposta.

Ma era inutile averne una, in una condizione come la mia.

- Sù con la vita Suho, prima o poi ce ne andremo di qui e potremo essere due pezzi di merda che non verranno serviti con carità, ma solo con disgusto. Felice?- chiese Sehun con il solito amaro sarcasmo.

- Non aspettavo altro- risposi togliendogli dalla bocca la sigaretta fumata a tre quarti, per poi spengerla per terra sotto il suo sguardo di disapprovazione e fastidio.

***
La cena era andata bene, e con cio intendevo che i ragazzi erano arrivati e  avevano servito la cena.
Non c'erano state discussioni, nessun ubriaco aveva provato ad entrere e dopo cena avevamo ricevuto un dessert.

Questo era il nostro concetto di "ottima giornata", e sapevo che era piuttosto patetico.

Ma cosa ci potevo fare?

- Ragazzi, potreste venire un secondo?- sentii l'amministratrice chiedere ai due ragazzi che avevano finito di lavare i piatti.

Io avevo cambiato il mio turno a mercoledì, per evitare di parlare con la ragazzina.

- Certo, ci dica pure- rispose il ragazzo in tono educato.

- Potreste aiutare a spostare delle cose da due stanze al salotto in una stanzona? Domani vengono ad imbiancare e se ci deste una mano, potremmo finire prima.

Sapevo perfettamente di chi erano le due stanze rimaste: la mia e quella di Sehun.

Essendo due ragazzi, gli unici, avevamo spostato tutto noi perché eravamo forti.

- Non importa, ci pensiamo noi alle nostre camere- intervenni io.
Non li volevo nella mia camera, nessuno dei due.

- Ci siamo occupati di tutte le altre stanze, possiamo tranquillamente fare anche le nostre- aggiunsi.

- Suho, proprio perché vi siete occupati di tutto sarete stanchi.
Con due braccia in più faremo presto- rispose l'amministratrice. Dal tono capii che la sua decisione non era aperta a discussioni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2017 ⏰

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