Eva
La mattina seguente la luce proveniente dalla finestra interrompe il mio sonno, illumina tutta la stanza con ardore andando a collidere con il bianco delle pareti e persino col legno dello stesso colore dei mobili.
Le finestre senza tende, i muri privi di una qualsiasi decorazione, lo specchio mobile accanto alla poltrona reclinabile.
La porta del bagno interno è chiusa, i vestiti sono ancora dentro la valigia e l'odore delle lenzuola pulite impregna i miei sensi rendendomi più facile capire che sia arrivato il momento di alzarsi.
Conosco Alec a sufficienza da sapere che si sarebbe svegliato nel cuore della notte perché ha sempre odiato dormire sul divano, quindi già so che è stato lui a portarmi in camera mia.
Mi sollevo dal materasso svogliatamente perché sono sicura che i nonni arriveranno a breve, ammesso che già non siano in casa, e vado in cucina alla ricerca di qualcosa di commestibile.
Mi viene quasi da ridere vendendo la faccia di Dom assorta a guardare la macchinetta del caffè che sta lavorando come una matta.
Quasi mi dispiace per la poverina, deve subire le richieste assidue di una famiglia di caffeinomani.Lo fisso, faccio persino rumore per attirare la sua attenzione ma lui non vuole saperne, così inizio a parlare mentre apro il frigo alla ricerca del latte.
"Buongiorno anche a te" Dico sarcastica e lui mi rivolge un'occhiataccia.
Da sempre siamo entrambi molto affezionati al nostro sonno, ma lui lo è decisamente più di me, o perlomeno reagisce molto meno senza la sua dose di caffeina iniettata in corpo.
Da quando ha smesso di fumare il caffè è diventato la sua nuova droga e come tale non riesce a farne a meno.
"Sei più carino a bocca chiusa" Lo prendo in giro afferrando lo scatolo dei cereali che è rimasto aperto. Sbuffo in segno di disapprovazione quando mi rendo conto che sono al cioccolato. Io odio la cioccolata.
Si, lo so. Questa difficile relazione è una peculiarità piuttosto strana e ne pago le conseguenze durante le dispute per le torte di compleanno. Inutile negare che ogni volta il pan di spagna mi sembra più fondente.
"Quando avrai finito di scherzare versami altro caffè" Mi chiede spingendo la tazza verso di me e confermando il fatto che si sia accorto del mio ingresso e abbia arbitrariamente deciso di ignorarmi. E, prima di esternare il mio oltraggio verso quella sua richiesta, una voce familiare ci interrompe.
"Sei grande abbastanza da versartelo da solo, Dominic" Esistono solo due persone al mondo che si rivolgono a lui chiamandolo così, ed una sola di queste è una donna.
La nonna ha fatto il suo ingresso in cucina impeccabile come sempre. Inizia a sistemare delle buste sul ripiano ed io mi chiedo come faccia ad essere già così attiva a quell'ora mentre noi due sembriamo pronti per soccombere all'Apocalisse Zombie.
"Va contro i miei principi!" Ci prende in giro lui prima di darle un bacio di benvenuto.
"Avete fatto buon viaggio?"
"Interminabile. Vostro nonno ha voluto a tutti i costi che partissimo di notte, sapete anche voi quanto io stia scomoda di notte. Non si riesce a chiudere occhio."
Le avvolgo la spalla con un braccio prima di salutarla ed avvertirla di quanto esilarante sarebbe stato il nostro weekend.
"Ma ora siete tornati e io e te dovremo farci belle per il grande giorno, che ne dici?"
Si apprestano a rinnovare le promesse nuziali, Dom e Alec saranno i testimoni del nonno ed io la damigella d'onore della nonna.
So quanto ci tenga a passare con me quei momenti tra donne, specie perché non ho mai mostrato un interesse di quel genere nel corso degli anni, anzi sono sempre stata troppo concentrata a ricevere l'approvazione dei membri maschili della nostra famiglia piuttosto che curarmi del fatto che lei abbia sempre avuto il desiderio di passare del tempo con me, presentarmi le sue amiche e magari fare dello shopping assieme, o qualsiasi cosa sia che facciano le ragazze a modo.
"Assolutamente sì. A proposito ragazzi, per questa sera dovremo fare dei cambiamenti. La cerimonia si terrà qui a casa e alcuni degli invitati arriveranno oggi e si sistemeranno qui da noi" Ci avverte e suona come un monito, come se già sapesse che non approveremo.
"Chi arriverà oggi esattamente? E di che tipo di cambiamenti si tratta?"
Chiede lui cautamente mentre sorseggia il caffè sedando i propri istinti.
"Zio Robert, le ragazze e i cugini del Montana."
Piccola parentesi. Robert è suo fratello. Il più grosso donnaiolo che abbiamo mai conosciuto.
Quattro mogli nel suo storico nuziale, due figlie femmine non particolarmente brillanti o talentuose, e talmente tanti soldi da non doversi preoccupare della mancanza di eredi validi per dirigere la propria azienda.
È impiegato nel settore dei trasporti.
Yacht, aerei, navi. Qualsiasi cosa bolle nel pentolone degli ingegneri navali e aeronautici è un brevetto sul quale riesce a metter mano o un appalto che vince senza grandi sforzi.
È più grande della nonna ma, nel loro caso più che mai, ciò non è sinonimo di saggezza.
"Non dirmelo..."
Anticipo io sapendo che cosa comporterà per me l'arrivo di tutte quelle persone.
"Eva, tu, Margaret ed Abbie dormirete in camera tua."
Non mi curo neppure di nasconderlo il mio disappunto.
"Condividerai lo stesso tetto con le pettegole, buon per te"
E ovviamente lui non manca di notarlo.
"Non gongolare, Dominic. Simon e Lucas dormiranno nella tua stanza"
Simon e Lucas sono invece i cugini del Montana.
Altri parenti della nonna.
Precisamente i figli della sua defunta sorella Ruth.
Due ragazzoni che non hanno mai completato gli studi, lavorano la terra come i tutti i tipici maschi del sud ed è perfettamente evidente il fatto che non siano abituati a trascorrere molto tempo in città.
Quando vengono a New York a trovarci finisce sempre con Dom ed Alec che architettano scherzi assurdi per rendere il loro soggiorno memorabile o più che altro insopportabile.
Non sono cattive persone, solo dei grossi bambinoni a tratti imbarazzanti e facili da prendere in giro.
"Che? Perché?"
Quasi urla per il disgusto. La profonda ingiustizia che sente di subire comincia a rendere sopportabile la mia sorte con le pettegole. Aggiungerei quasi esilarante.
"Perché la camera degli ospiti la useranno Robert e la sua terza moglie"
"Quarta moglie."
La correggiamo all'unisono.
"E comunque intendevo dire perché entrambi con me? Perché uno dei due non può stare con Alec?"
In effetti sono soliti fare mal comune e mezzo gaudio, per cui lo trovo altrettanto strano.
"Perché camera tua è molto più grande di quella di Alec e lui partirà domattina presto, perciò sarebbe rude da parte sua se li svegliasse"
Come se fosse così semplice svegliare i montanari!
"Che significa che Alec parte? Non sarà presente alla cerimonia?"
Chiede Dom nel tentativo di soddisfare quella che è la curiosità di entrambi.
"Pilar è stata poco bene, farà un salto lì da lei presto per poi essere in tempo per la cerimonia"
"Oh..."
Eccoci qua! Questo è un capitolo fin troppo breve, ma è un piccolo assaggio di ciò che accadrà a breve. Mi sento piuttosto generosa per cui mi piacerebbe concedervi un paio di spoiler... Il titolo del prossimo capitolo sarà
"Dove vai, tu, America, la notte, nella tua macchina scintillante?"
e il suo narratore è Alec...
Sono super elettrizzata, e voi?
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Ashes of us
Romance"Erano un uragano che non avevo previsto, un inaspettato colpo al cuore sulla cima di un pericoloso precipizio." La vita di Eva cambiò nell'arco di qualche minuto. Un'orfana alla disperata ricerca di un senso di appartenenza che le era stato portato...