Dead Man Walking {ita}

7. No words

(listen) The Script - No words

Henrik

E' mezzanotte quando decido di farlo. Che vado da Isak. Che vado a confessargli tutto, cercando di sistemare il mio cervello ormai fuso e ed esternando i miei sentimenti da vomito. Sono piuttosto sobrio. Sono un po' spompato in realtà, stanco, ma non voglio passare un'altra notte a non dormire e rigirarmi nel letto.
Avendo una scelta, so dove preferirei essere.
So che le probabilità che mi respinga sono alte, e potrei tornare qui ciondolando disperato tra qualche ora. Beh, alla fine la casa è ben fornita d'alcool se mi serve.

Mamma e papà stanno bevendo Sambuca davanti la tv, guardando qualche orribile film.
Io sono fermo davanti la porta che li guardo, con il mio giacchetto e gli stivali tra le mani.
Mamma si alza e si avvicina per abbracciarmi. Mi aggiusta il cappuccio e mi allaccia il cappotto.
"Vai a sistemare le cose con il tuo ragazzo, Hen." sussurra mentre mi da un bacio sulla guancia.
"Non è il mio ragazzo, mamma" sbotto ridendo sarcasticamente.
"Beh, se non è il tuo ragazzo, dovrebbe. Non so cosa sta succedendo tra voi due, ma insieme siete perfetti. Vi completate. Quindi, vai e sistema tutto."

"Odio quando dici la cosa giusta" sospiro.
"Sono tua madre, amore, so sempre cos'è giusto."
"No, non lo sai."
"Non contraddirmi quando bevo la Sambuca"
Rido e guardo mio padre. Mia madre torna davanti il divano e si butta addosso a papà. Lui sospira e si sposta così da farla rimanere incastrata tra lui e il bracciolo. Ci serve davvero un divano più grande.
Le gambe di mio padre ciondolano fuori, e mia madre sembra si stia per addormentare, la sua testa appoggiata al petto di papà mentre cerca disperatamente di acchiappare la coperta troppo lontana da lei.

Fuori è buio. La temperatura sembra essersi alzata, e c'è della neve sciolta sull'asfalto. Le notizie in questi giorni sono state piene di persone scontente che si lamentavano del Natale senza neve, o di essa che si scioglie o del surriscaldamento globale. Io sono d'accordo, fa un po' schifo.
C'è umido, buio e neve sciolta ovunque. Grossi pezzi di ghiaccio che cadono dai tetti e si schiantano contro l'asfalto davanti a me.
Se avessi avuto la bici sarei arrivato da lui in venti minuti. Invece mi tocca camminare. Dovrebbe esserci un autobus ad un certo punto, ma non ne sono sicuro.
Quindi, cammino. E penso. E cerco di trovare le parole adatte da dire.

Tarjei

E' stata una vigilia di merda.
Semplicemente non riesco ad essere più così euforico come una volta. Abbiamo avuto pochissimi regali da aprire. Mamma e papà si sono regalati cose ridicole come un servizio di autonoleggo e una cura canalare. So che queste cose costano soldi, ma... che cazzo? una cura canalare? Boh, proprio non capisco.
A me hanno regalato dei soldi e un buono per il Game Stop. E' un bel regalo, credo, ma non gioco più come facevo una volta. Sono cresciuto ormai. Avrei preferito un telecomando per la tv* o un'Apple tv, ma dubito che mia madre sappia ordinarne una. Se non puoi comprarla ai negozi in città, allora non se ne fa nulla. Io gli ho comprato un macina sale e pepe elettrico**. Beh, almeno sembravano felici dei miei regali.

Abbiamo cenato in silenzio davanti la tv. Mia zia è arrivata per un bicchiere di vino. Io me ne sono andato in camera a guardare Suicide Squad.
E' passata la mezzanotte, e io sono ancora sdraiato sul letto pensando a cosa farne della mia vita. Suppongo che potrei farmi una sega, o guardare un altro film.
Il fatto è che sono piuttosto scazzato. Ho ricevuto dei regali dai miei compagni di scuola. Non dei gran regali. David mi ha comprato un Babbo Natale di cioccolata. Ha detto che sembrava un cazzo gigante.
Marlon mi ha regalato quelle cuffiette per ascoltare la musica di cui parlavamo tanto. Gli saranno costati una fortuna, senza dubbio. Io gli ho regalato un cappellino di Isak e Even. Lo ha adorato, e lo ha indossato tutto il giorno. Ho le prove. Sorrido guardando la foto col cappello che mi ha mandato su Snapchat.