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-Ma è sempre stato così...pazzo?- ti chiede Alec, cercando le parole giuste. Lo guardi e scuoti la testa, appoggiandoti alla macchina di Bria, parcheggiata dietro di te.

-Prima era dolce, premuroso, protettivo, amorevole, dolce...un'altra persona: poi tutto è cambiato- spieghi stringendoti nella giacca che indossi.

-Quanto siete stati insieme?- ecco la domanda che ti aspettavi da tanto tempo. Sospiri e lo guardi: lo sguardo che ha, è molto intenso anche troppo forse, facendoti così vacillare.

-Quasi tre anni...- sussurri, abbassando subito lo sguardo, non riuscendo a sostenere quello di Alec, che è più tagliente di un coltello.

-Appena ti ha chiamato ragazzina, hai sussultato. Vecchi ricordi?- ti chiede con tono preoccupato e rabbioso. Sospiri, vedendolo guardarti con sguardo serio e pensieroso.

-Era il mio nomignolo. Lo usava spesso con me- dici guardando verso Bria, alle prese con il telefono. Di colpo vedi arrivare una macchina: mustang nera e rossa.

-Jace- quasi urli vedendolo uscire dalla macchina e correrti incontro abbracciandoti. Subito vedi Alec irrigidirsi e partire in quarta ma scuoti la testa e lui si ferma, tranquillizzandosi. Stringi forte Jace, sentendo il suo forte profumo farti rilassare.

-Tutto bene? Mi ha avvisato Bria...- ti dice staccandoti da te, osservandoti per bene.

-Non va bene, Jace. Kai non è un cattivo ragazzo, non lo è mai stato ma qualcosa in lui è cambiata...- ti confidi con lui, vedendo Alec con sguardo basso ascoltarti, mentre stringe le sue mani in pugni, facendo diventare le sue nocche bianche. In pochi secondi è in sella alla sua moto, che sgomma via dal parco.

Vedi appannato e senti le lacrime scendere dalle tue guance mentre Jace ti stringe ancora, accompagnandoti poi a casa con la macchina.

Di dormire non se ne parla nemmeno con dieci sonniferi per cavalli: sei seduta sul letto, con la schiena contro la testiera, mentre cerchi di contattare Alec al telefono, ma niente.

Dopo qualche secondo che stacchi il telefono dall'orecchio senti qualcuno bussare alla finestra della tua finestra: è Alec.

Scendi con un balzo dal letto e fai entrare Alec nella stanza, che non ti degna di uno sguardo.

-Alec...- dici in un sussurro, preoccupata per lui.

Si passa le mani più volte nei capelli, furente, camminando su e giù per la stanza per poi fermarsi di colpo difronte a te: gambe divaricate, capelli scompigliati, sguardo di fuoco. Viene verso di te e sussulti per quell'improvvisa vicinanza.

Ti prende il volto con le mani, avvicinandoti a te, sfiorando il tuo naso.

-Ti amo da impazzire e nessuno potrà mai portarti via da me- ti dice, prima di baciarti e trasportarti chissà dove con il cuore e l'anima.

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