Ghost Memories

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Finalmente l'avevamo preso, solo altre poche scalinate e sarebbe rimasto intrappolato sul tetto dell'edificio.

Questa era la terza volta che rivedevo il famigerato serial killer, Jeff.

Non ci sfuggirà questa volta, non possiamo permettergli di uccidere ancora, questo squadrone si fida di me, si fida della mia esperienza su questo caso... se questa volta fallirò, non potrò più perdonarmelo.

Siamo giunti sul tetto... lui era lì.

Ci dava le spalle fissando il profondo vuoto dall'altissimo palazzo, era immobile, impassibile, mi dava l'impressione che si sarebbe lanciato all'improvviso da un momento all'altro.

"Jeffrey, è tutto finito ora... getta il coltello e stenditi a terr-"

Fu in quel momento che Jeff si voltò verso di noi, mostrando il suo orripilante volto. Alcuni membri della SWAT vomitarono nelle loro maschere, altri si coprirono il volto per non guardarlo. Pessimo errore, questi agenti non erano di certo dei novellini ma non erano preparati ad una situazione simile.

Ma io sì.

Ho rivisto il suo volto migliaia di volte nei miei incubi, e lo rivedevo ogni volta che mi guardavo allo specchio.

Jeff approfittò di quel momento di disagio degli agenti, per tentare nuovamente di fuggire.

Ma io non avevo mai smesso di fissarlo.

Presi la mia pistola e sparai tre colpi decisi sul killer.

Jeff cadde a terra, e non si rialzò più.

Torniamo un pochino indietro.

Jeff era stato avvistato tornare nella città dove ha compiuto il suo primo massacro, nessuno di noi poteva sapere il perché, a giudicare dal suo stato mentale era possibile che nemmeno lui lo sapesse.

Quel giorno sapevamo che Jeff si sarebbe presentato in quell'appartamento, dopo l'uccisione di Keith, gli obbiettivi di Jeff diventarono solo ragazzini... dai 10 ai 15 anni, secondo alcuni, tutte le vittime che susseguirono Keith erano tutti ragazzi con una pessima reputazione a scuola, essi erano infatti tutti dei bulli nelle loro classi.

Un ragazzo aveva chiamato in lacrime il distretto il giorno prima, dicendo di aver avuto degli incubi riguardo Jeff, e di avere la sensazione di essere osservato la notte.

Questo mi ricordò il caso a Brookfield, sembrava infatti che poco tempo prima che una delle numerose vittime di Jeff morisse, egli le apparve in sogno.

Il poliziotto che ricevette la chiamata pensò ad uno scherzo di cattivo gusto, mi trovavo accanto a lui in quel momento, lo costrinsi a dirmi cosa gli era stato detto, insistette dicendomi di lasciar perdere ma fui più testardo di lui. Quando finalmente vuotò il sacco, balzai in fretta e furia per arrivare all'ufficio del mio capo, dovevo farmi concedere come minimo la ronda notturna per pattugliare quella zona.

A mia sorpresa, oltre al permesso di ronda, fece appostare gli SWAT nei pressi dell'edificio. Il mio capo si fidava molto di me, sapeva che non lo avrei mai disturbato per una sciocchezza, o forse il suo fu un modo per scusarsi per ciò che accadde al mio ex partner quella notte... ma certamente, se niente fosse successo quella sera, e avessi fatto mobilitare gli SWAT per una chiamata-scherzo, me l'avrebbe fatta pagare amaramente.

In un certo senso, avrei preferito che si trattasse di uno scherzo, poiché non sono riuscito a salvare quel povero ragazzo e la sua famiglia...

"Da dove diavolo poteva essere entrato Jeff?" fu quello che pensai quando sentimmo le urla strazianti e ci dirigevamo verso l'appartamento.

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