Capitolo 11

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Mi svegliai dolcemente,ancora sul divano,accanto ad harry.
Lui stava ancora dormendo ma per me era il momento di andare a scuola,lascerò un bigliettino per non farlo preoccupare.

Mi preparai velocemente,sentivo che sarebbe stata una bella giornata,infatti misi la mia felpa preferita per dare onore alla giornata poi uscii di casa lasciando il bigliettino sul tavolo.

Corro fino al portone della scuola,dove incontro Carlotta,elettrizzata e frenetica più del solito.

"Angel!"

"Totta che succede?"

"Ti vedo bene,cosa succede a te?"

"Una bella giornata"-dico ridacchiando.

"Io ho una notizia!"-dice battendo le mani come una bambina felice.

"Cioè?"

"È arrivato uno nuovo"

"E allora?"

"Dicono che sia bellissimo!"

"Carlotta lo sai che non mi entusiasmo per i ragazzi"

"Io si,quindi dimmi buona fortuna"

"Buona fortuna!"

Finalmente suona la campanella e la finiamo con questo discorso noioso.
Non sono una di quelle ragazze che vanno dietro ai ragazzi,non ho mai avuto un ragazzo e va bene così.
Carlotta invece gli interessano i ragazzi,come tutti sappiamo è molto esuberante,anche se a volte non ha belle esperienze.

Entriamo in classe per la lezione di Economia,il prof ci aspetta con un gran sorriso,evidentemente è felice anche lui.
"Ragazzi ho una notizia,abbiamo un ragazzo nuovo"
Da queste parole iniziano i piccoli brontolii delle ragazze che sono pronte ad accanirsi.I ragazzi invece fanno una faccia indifferente,a loro non interessa.
Io sono curiosa di vederlo,ma solo di vederlo,non ho intenzione di accanirmi.

"Fatti avanti Jason"

Lui entra,tutte le ragazze hanno iniziato a sbavare e i ragazzi ad innervosirsi,sapevano di aver concorrenza.
Era alto,robusto,forse anche palestrato, con i capelli scuri e gli occhi color nocciola,il suo sguardo era penetrante ma con qualcosa di particolare,aveva una bocca carnosa e rosea,dove qualunque ragazza avrebbe voluto posarsi.
Si vedeva di certo che non era il classico bravo ragazzo,studioso e gentile.
Stava lì in piedi a guardarci tutti,poi posò lo sguardo su di me e mi guardò per un paio di minuti,chissà cosa pensava...io arrossisco leggermente,non mi piace quando le persone mi fissano.

"Jason,vai a sederti dietro ad Eleonora"-indicando il banco dietro di me.

Lui si siede continuando a guardarsi intorno discretamente,come se volesse capire ognuno di noi nei minimi particolari.
Ero agitata,era diverso dagli altri ragazzi,aveva qualcosa di diverso e particolare...ma cosa!?
Tutte le ragazze lo guardavo i come se fosse un Dio greco,io invece mi comportavo come sempre.

"Senti hai una penna?"-dice una voce dietro di me

"Si"-dico porgendogli una penna

"Grazie bambolina"

A quella parola mi venne un brivido lungo la schiena,mi aveva chiamata "bambolina".
Carlotta mi guardava sconvolta,ma mai sconvolta quanto me.

Quando le lezioni finiscono,io mi affretto ad uscire dalla classe,non avevo voglia di vedere della gallinelle girare intorno al Dio greco.

"Hai visto come ti guardava?!"-dice Carlotta entusiasmata.

"No...cosa vuoi dire?"

"Secondo me gli interessi"

"Non mi conosce nemmeno!"

"Poi ti ha chiamato 'bambolina'"

"Forse è una cosa che dice a tutte"

"Non credo proprio"

"Carlotta ricorda che io non mi interesso a queste cose"

"Che peccato,è così carino!"

"Puoi prenderlo se vuoi"-in realtà non volevo dirlo,non so nemmeno perché ma non volevo dirlo.

"Davvero?"

"C-certo"-la mia mente diceva "certo che no!"

Io non mi sono mai interessata ad un ragazzo prima d'ora,non so certe cose,non so come ci si sente a stare con un ragazzo.

"Allora Angel ci vediamo oggi?"

"Cosa?"-dico confusa.

"Vogliamo andare a fare shopping?"

"Ma certo!"

"Allora ci vediamo alle 17:00 vicino al parco"

"Okay,a dopo"

"A dopo Angel!"

Mente ci divinando per andare nelle strade opposte,mi accorgo che dietro di me c'è Jason.
Iniziò ad arrossire ed essere agitata di nuovo,perché mi segue?
Per tutto il tragitto verso casa lui sta dietro di me,quando arrivò fuori casa lui mi osserva finché non dentro dentro casa per poi continuare il suo tragitto.
Chissà se abita qui vicino,inizio a pensare,visto che mi è stato dietro per tutto il tempo.

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