"Io non l'amavo più da giorni, settimane forse, però ne ero geloso. L'idea che potesse essere felice con un altro non mi piaceva affatto. Non volevo che mi dimenticasse, che si disinteressasse di me, che diventassimo sguardi che s'incrociano nella metro alle sette del mattino"
Federico desiderava solamente un po' di libertà, o forse cercava il divertimento.
Già, quello lo fregava ogni volta.
Finiva sempre per bere e andare a letto con una delle tante.
E chissà, magari una di queste era davvero interessata a lui, ma non importava.
Era diventata un'abitudine, una brutta abitudine.
Ma lui non se ne rendeva conto.
Soffriva e faceva soffrire.
Ma nella sua mente lampeggiava a intermittenza, come l'insegna di un locale, un solo nome.
Benjamin.
Lui era la causa dei problemi del biondo, ma era anche la soluzione.
E questo non capiva Federico.
Non capiva che nonostante le incertezze, lui ci sarebbe stato.
Non capiva che nonostante le cadute, lui ci sarebbe stato.
Non capiva che nonostante le paure, i dubbi, i problemi, lui ci sarebbe stato.
Non capiva che nonostante i pianti, i litigi, lui ci sarebbe stato.
Lui ci sarebbe stato sempre.
Faceva parte di lui.
Federico l'aveva fatto entrare nella sua vita senza rendersene conto.
Ed era riuscito a stravolgerla.
In meglio e in peggio.
Ma non voleva ammetterlo.
Era ancora troppo orgoglioso per farlo.
Ma Benjamin era disposto ad aiutarlo, ancora una volta, l'ennesima volta.Sono ancora girato di spalle, ma sento lo sguardo di Benjamin bruciarmi la pelle.
Un brivido percorre tutta la mia spina dorsale.
Sono certo che mi abbia riconosciuto.
Ne sono più che certo.
Mi volto lentamente, sfoggiando uno dei miei sorrisi più falsi e porto la mia attenzione su di lui."Ciao Benjamin. Anche tu qui?" domando squadrandolo da capo a piedi.
Se non fosse per il mio orgoglio, l'avrei già sbattuto al muro.Avvolge il braccio attorno alla vita di Manuel e poggia la testa sulla sua spalla prima di rispondermi
"Eh sì. E adesso, se permetti, vorrei andare a ballare"Si allontana da me intrecciando la mano a quella di Manuel, raggiungendo la pista da ballo.
Benjamin allaccia le braccia dietro al suo collo e si muove esperto strusciando il suo corpo contro quello di Manuel.
Punta gli occhi sui miei e continua a fare ciò che stava facendo pochi attimi fa, osservandomi e di tanto in tanto, mordendosi il labbro.
Sembra che stia facendo quei movimenti per me, ma elimino immediatamente quel pensiero dalla testa quando le loro labbra entrano in contatto.
Sento il sangue ribollirmi nelle vene, ma che ci posso fare, me la sono cercata.
Distolgo lo sguardo cercando di fissarlo su qualcos'altro, ma è tutto inutile.
L'immagine delle loro labbra attaccate è ormai fissa nelle mia mente.
Devo andarmene.
Devo andarmene adesso.
Mando velocemente un messaggio a Yuri avvertendolo, recupero la mia giacca ed esco.
Non saluto nemmeno la sorella di Manuel che trall'altro non si è presentata...
Ma che ci posso fare, hanno lo stesso sangue, non è che posso prentendere chissà cosa.
Cammino velocemente raggiungendo l'auto del mio migliore amico, ma prima di salirci, mi guardo indietro aspettando di trovarmi Benjamin corrermi incontro, ma non è così.
La porta del locale si chiude violentemente facendo un rumore infernale, così come il mio cuore.
Ma cosa credevo di fare?
Ma chi credevo di essere?
Non tutto va a modo mio, e devo capirlo, una volta per tutte.
Copiose lacrime rigano il mio viso e non faccio niente per fermarle.
Ho voluto fare l'orgoglioso? Bene. Adesso ne pago le conseguenze.***
Un mal di testa atroce mi fa svegliare di colpo e una miriade di immagini di ieri sera, fanno capolino nella mia mente.
Scrollo più volte il capo, cercando di dimenticare tutto, ma non ci riesco.
Mi alzo dal letto con qualche difficoltà e raggiungo la cucina.
Dove, con molto piacere, trovo il mio telefono pieno di messaggi o notifiche.
Ne apro uno a caso limitandomi a leggere il testo, senza far caso al mittente..."Ehi Federico.
Ti chiedo scusa per stasera.
Mi sono comportato da orgoglioso del cazzo, quando avrei potuto approfittare della serata per parlarti.
Parlarti e chiarire.
Chiarire qualcosa, non proprio tutto, perché sarebbe stato impossibile.
Però, potevo provarci.
Voglio aiutarti Fé. Lo voglio davvero.
So che sei in difficoltà e non ti accetti.
Lo so, dio se lo so.
Ci sono passato prima di te.
Ma ho bisogno della tua fiducia per poterlo fare...
Continua a leggere"Osservo il 'Continua a leggere', ma decido di non andare oltre.
So cosa vuole fare.
Ho capito le sue intenzioni.
E per una volta, voglio provare a farmi aiutare da lui.
Ma prima...
Dobbiamo parlare.|||
Non è il capitolo migliore di tutti, ma cercherò di fare di meglio nel prossimo.
Se vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento, ci tengo tanto🤘Un bacio💋
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Sei tu il Mio Re •Fenji (Completata)
FanficBenjamin e Federico sono al quarto anno di Liceo. Nessuno dei due sa cosa prova veramente nei confronti dell'altro, ma una sorta di attrazione li costringe ad avvicinarsi e a scoprire nuove sensazioni, nuove emozioni, nuovi sentimenti. Nonostante la...