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"Quindi ti va bene se andiamo oggi pomeriggio a provare quei vestiti che ti ho fatto vedere?"
Caro Sascha... in che lingua ti devo dire che finchè non ti metti qualcosa addosso oltre ai boxer non riesco a capire assolutamente nulla?
Cerco con tutte le forze conferitemi di spostare lo sguardo ma questo sconosciuto è come una calamita. E probabilmente stanotte mi ha infilato due pezzi di metallo negli occhi perchè il mio sgaurdo non riesce a spostarsi minimamente da lui.
Mi viene la pelle d'oca solo a ripensare alla sua testa contro il mio petto.
Ai suoi capelli che mi solleticavano il mento non perfettamente rasato.
Ai suoi respiri diventati sempre più regolari.
Alle sue labbra leggermente schiuse e...
"Oh Stefanino mi hai sentito?"
"Stefanino? Cos'è tutta questa confidenza?"
Riesco a strappargli un sorriso. Intasco le sue fossette come il miglior premio che potessi ricevere.
"Comunque sì, mi va bene"
"Passiamo anche a fare la manicure?"
Dice appoggiandosi al balcone con un fianco, sporgendolo leggermente e posizionandoci sopra la mano. La sua intenzione, probabilmente era di sembrare una donna ma è riuscito solo a sebrare ancora più dannatamente sexy.
Ci metto un pò a capire la battuta, l'ironia non è mai stato il mio forte.
Appena ne capisco il significato scoppio a ridere accompagnato da questa sottospecie di dio greco che mi ritrovo in cucina.
"Mangiamo fuori?"
Propongo.
"Ovvio caro. Quale prelibato ristorante consigli?"
Mi avvicino al pensile, più per diminuire la distanza da lui che per altro.
"Mh..."
Faccio finta di pensare mentre mi godo per qualche secondo il contatto lieve della mia mano con la sua anca destra.
"Già orgasmi? Non ti ho acora toccato piccolo Stefanino"
Dice facendo scorrere l'indice lungo la mia schiena.
Il mio corpo ha una reazione immediata. Il fiato mi si blocca in gola e la bocca mi si asciuga. Sento il peso di quelle parole depositarsi tra le mie gambe. Proprio su quel punto tra la coscia destra e il mio sesso. Quel punto che mi fa cedere durante ogni rapporto. Sbatto un paio di volte gli occhi e poi scoppio a ridere accompagnato da lui.
Ma perchè quelle labbra non mi procurano qualcosa diverso da una risata? Sarebbe assurdo.
"Quindi dove pensavi di mangiare?"
"Bè...Sushi?"
"Io e te ci dobbiamo proprio sposare. E sushi sia"

Prendimi per mano|| Saschefano  (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora