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Avete presente quando ti bruciano gli occhi. Vuoi piangere ma le lacrime non le vuoi far uscire?
Oppure quando vuoi scappare da lì ma il suo profumo ti tiene attaccato a quel posto.
Ecco.
Quando ho aperto gli occhi e Sascha non era accanto a me.
Quando ho aperto gli occhi e il mio mento era appoggiato al materasso e non al suo petto.
Quando nel naso avevi il ricordo del suo profumo acre e non il suo odore intenso.
In quel momento volevo scappare dalla mia stessa casa.
In quel momento ho pensato che fosse stato solo un sogno.
Ma la sensazione della sua bocca attorno a me mi ha fatto venire le farfalle nello stomaco e le ha fatte volare fino alla gola. Per poi farle appoggiare nella mia testa, in quel punto esatto che Sascha mi fa impazzire e che poi manda in tilt il resto del mio cervello facendomi perdere il controllo.
Sarebbe stato così bello svegliarsi con lui accanto.
"Sascha"
Dico un po' troppo ad alta voce giusto per assicurarmi che non sia ancora in casa.
Il silenzio che ne segue si deposita sul mio petto facendoci pressione e facendomi pesare ancora di più la mancanza del ragazzo che amo.
Lascio scivolare giù giusto un paio di lacrime cercando di lasciare andare con loro la sensazione di mancanza che però inizia a fare pressione sul petto, unità al silenzio di prima.
L'ultimo contatto che ancora mi rimane arriva quando lo schermo del telefono mi si illumina.
Il numero è salvato con "Sascha"
"Scusa. Vorrei. Ma non posso"
Non rispondo.
Lascio cadere il telefono a terra e mi strofino il viso con le mani.
Cazzo.
Quanto lo odio.

Prendimi per mano|| Saschefano  (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora