L'aveva rapita, quel bastardo. Voleva distruggermi definitivamente e aveva scoperto il mio punto debole. Frost aveva localizzato lo sporco magazzino dove si trovava la mia Maura, ma io ero spaventata: erano passati due giorni dall'ultima volta che l'avevo vista.
Elegante, come sempre, la mia Maur. Indossava un tubino beige ricamato e dei décolleté nero pece. Mentre avanzava con classe verso il cadavere, notai che teneva in mano la sua inseparabile borsa di pelle da medico legale. Quando fu abbastanza vicino, esprimette la disapprovazione che aveva negli occhi.
"Ti fa male tutta quella caffeina, Jane"
"Farà più male a qualcun altro se non bevo il mio caffè"
Ridacchiò scuotendo il capo e facendo ondeggiare i suoi capelli dorati, che le ricaddero sulle spalle. Dopo di che, si chinò sul corpo e iniziò ad esaminarlo. La solita meravigliosa routine con la mia Maur. Quella donna era fenomenale, la migliore amica che si possa avere. Avrei fatto di tutto per lei.Ero nell'auto di pattuglia con Korsak, quando Frost ci inviò le coordinate del posto in cui il bastardo teneva imprigionata Maura. Spinsi il pedale dell'acceleratore con quanta più forza potessi, quasi il vecchio pick up fosse in grado di superare i 200. Pregai Dio che fosse ancora viva. Korsak mi guardava preoccupato, forse per la vita di Maura o forse per la mia pazza guida. Non ci feci caso.
Arrivammo sul posto per primi: inchiodai sulla ghiaia trascinando l'auto per quasi tre metri sulla strada sterrata.
Korsak rimase in auto, intenzionato ad utilizzare la radio per chiamare rinforzi. Io non potevo aspettare: dovevo vederla, saperla viva, guardare i suoi occhi ancora una volta, poter riascoltare la sua risata così tenera ed adorabile.
Entrai nell'edificio, muovendomi con fare deciso e attento, come avevo imparato all'accademia di polizia. Avevo la pistola puntata davanti a me, sicura che avrei ucciso quel bastardo. Mi muovevo per gli stretti tunnel ascoltando i tubi gocciolanti e l'eco dei miei passi sul cemento freddo. Ad un tratto udii come un fruscio. Mi immobilizzai. Sapeva che ero qui? Procedetti cautamente, senza emettere alcun rumore.Un altro fruscio, una corsa, un urlo.
Era lei, urlava il mio nome. "JANE! AIUTAMI..! ti prego... AIUTAMI..!"
Ero nel panico, non capivo da dove provenisse la voce. La chiamai per nome, più volte.
Urlavo a vuoto tra le lacrime, lei non mi sentiva. "MAURA! MAURA DOVE SEI RISPONDIMI!"Ero disperata. Lei era lì, stava morendo e io non potevo aiutarla.
Proseguii al buio tra le lacrime, continuando a strillare il suo nome.
Poi, come un respiro.
Mi fermai e rimasi in ascolto.
Un sussurro: " Jane...sono qui...q..u..i..."
La voce della mia Maur. Si stava affievolendo ma nonostante tutto riuscii ad orientarmi. Andai avanti per qualche metro e poi eccola lì, in una nicchia di mattoni, incosciente.
Chiamai il 911 la schiaffeggiai piano sul viso morbido e sporco di carbone e sangue.
"Ehi, ehi Maur, sono qui. Resta con me, non andare, l'ambulanza sta arrivando."I suoi splendidi occhi verde smeraldo si socchiusero di poco, affaticati dalle ciglia incrostate di fango. A mala pena sussurrava.
"Jane" riuscì a biascicare piano "non è colpa tua.."
"Shh" la zittii dolcemente "non sforzarti, tra poco i soccorsi saranno qui, ti portiamo in ospedale."
"Oc-.."
"Sì Maur?"
Chiuse gli occhi e il suo capo si accasciò sul mio palmo. Oh no.
"MAUR? MAURA?! MAURA RISPONDIMI!"
Iniziai a piangere, stavo tremando sommessamente sopra il suo corpo ormai inerme.
"Maur" continuavo a ripetere tra le lacrime. Le accarezzavo il volto così adorabile, le labbra morbide che mi avevano sorriso così tante volte. Le scostai i capelli, le baciai più volte la fronte ancora tiepida.
"Oceano" sussurrò in un debole sorriso.
L'abbracciai, sapendo che sarebbe stato il suo ultimo ricordo. La strinsi forte, assaporando il delicato profumo di fragola del suo shampoo. Non ero pronta a lasciarla andare, non volevo.
"Maur" non riuscivo a dire altro, solo pregarla di rimanere con me, di non morire.
Fino a che il suo corpo non si accasciò sul mio, senza forze. E orribilmente l'abbracciare la mia migliore amica divenne il sorreggere il peso del suo corpo senza vita.
Ma era ancora la mia Maur. Il profumo dolce era rimasto nei suoi capelli dorati. L'odore del suo detersivo alla vaniglia sulla camicetta a fiori.
Tremavo, urlavo. Strillavo il suo nome, tenendo stretto il suo corpo caldo.Udii dei passi. Era lui? Non mi importava, avrei solo voluto morire. Restai immobile con la mia Maur, non potevo abbandonarla.
Il rumore si fece più nitido. Delle voci, una sirena. Era troppo tardi ormai. Li congedai, senza muovermi di un passo.
Korsak arrivò di corsa, si fermò davanti a quello che doveva essere uno scenario terribile. "È morto" annunciò. Ma che importava ora?
Chiusi gli occhi e strinsi più forte la mia Maur, con le lacrime che sgorgavano dai miei occhi. "Anche lei" sussurrai in un singhiozzo.Hey, io sono Jane 💞
Non ho mai scritto prima d'ora e ho voluto fare un tentativo. Vorrei davvero che mi diciate come vi sembra la storia, accetto qualsiasi tipo di commento. ❤️P.S. Questo brano è mio, ma l'ispirazione è dovuta a "Love you" scritto da @readwriteliverepeat (racconta di Maura che perde Jane, dategli un'occhiata è davvero stupendo😍)
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I miss you
Fanfiction"Ero nell'auto di pattuglia con Korsak, quando Frost ci inviò le coordinate del posto in cui il bastardo teneva imprigionata Maura. Spinsi il pedale dell'acceleratore con quanta più forza potessi, quasi il vecchio pick up fosse in grado di superare...