A lei, unica

20 4 3
                                    

Voglio iniziare col dire che mi piace una ragazza, e anche io lo sono. Non voglio persone che giudicano, ma qui cerco di sfogare il mio amore per lei in un modo diverso dall'autolesionismo.

-----------------------------------------------------------

Come ogni mattina sono in piedi da sola nella parte che del cortile scolastico preferisco: è una striscia di strada racchiusa tra due edifici abbandonati che una volta erano una palestra e le scuole superiori, davanti un imponente abete coi sui lunghi e larghi rami verdi e rossastri copre il cielo, dietro, oltre il cancello metallico distante si apre il panorama della cittadina piena di palazzi.
Mentre aspetto lei (d'ora in poi la chiamerò così per non nominarla) ascolto musica con le cuffie a pieno volume per far tacere i pensieri, nel frattempo arrivano due ragazze della sua classe e si fermano a pochi metri da me, come sempre.
Passano i minuti e le canzoni scorrono dentro la mia testa troppo lentamente, e non riescono a bloccare le onde dei pensieri.

Finalmente lei arriva con Francesca e Lulu, ogni volta sento come se lo stomaco si riempisse di piombo e andasse sempre più in giù dentro di me. Ogni volta che la vedo arrivare, con i capelli corvini perfetti nascosti in parte dal cappello azzurro a tema invernale, la felpa lunga, i pantaloni di tuta leggermente grandi e la cartella che rimbalza sulla schiena un po' curvata in avanti perché ha le mani in tasca; ogni volta che la vedo questo il cuore inizia a battere come se volesse raggiungere il suo, ma è costretto a restare sotto la mia pelle troppo spessa.
Arriva camminando con aria sicura ma lo sguardo basso e mi passa accanto senza salutarmi. Io mi sento morire dentro, e dovrei essere abituata a questa indifferenza. Invece ogni volta resto lì con quel mezzo saluto sulle labbra desiderando di sprofondare tra le viscere della terra.

La Perfezione EsisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora