A lei, felicità (?)

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Non so esattamente cosa sia successo e la mia paura per l'imbarazzo che proverei supera la mia sfrenata curiosità; ma, da un giorno all'altro, è completamente cambiata.
Mi saluta, mi parla, mi scrive...mi sorride.
Sono felice oltre a quanto potessi immaginare, è una di quelle felicità che ti fa sorridere e non te ne accorgi, che ridi ad ogni cosa, che non fai caso agli altri problemi.
Ho sperato, lo ammetto, di potermi perdere nei suoi occhi ancora una volta senza dover distogliere subito lo sguardo, ma penso ci voglia ancora tempo e di tempo purtroppo non ne ho abbastanza.
Però è stato una mia decisione: farla vivere in pace almeno per 2 anni e alla fine, quando non avessi più resistito, le avrei detto tutto. Almeno avrebbe avuto una relativa pace col suo mondo senza che ci entrassi io a farci casino dentro, ma a quanto pare sapeva già quello che provavo.
Non starò qui a spiegare come l'ho saputo ma mi soffermo a descrivere quanto in quel momento volessi essere morta; sai quando saluti una persona convinta di conoscerla e scopri che non hai la minima idea di chi sia? Un imbarazzato simile, ma molto, molto, più terribile e opprimente.

Ma dopo tutto, posso dire di poter rispondere sinceramente "bene" quando mi chiederanno come sto. Perché ho avuto l'unica cosa che alla vita abbia mai chiesto.
Potrebbe cadermi il modo addosso, me ne farei una ragione, ma mi soffocherebbe più la sola all'ullusione all'idea che lei non mi voglia nemmeno guardare come faceva prima.

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